Algeri, 9 aprile 2025 - Un pressante appello alla comunità internazionale è giunto martedì 8 aprile da Algeri, dove le agenzie delle Nazioni Unite (ONU) e i principali attori umanitari hanno presentato il primo rapporto annuale del Piano di Risposta per i Rifugiati Saharawi (SRRP) relativo al periodo 2024-2025. Il documento evidenzia i progressi compiuti nel fornire assistenza vitale ai rifugiati che vivono nei cinque campi di Tindouf, ma sottolinea con forza la necessità di un sostegno internazionale rafforzato per poter mantenere e intensificare gli sforzi in un contesto globale segnato da crescenti crisi umanitarie e da una preoccupante contrazione dei budget dedicati agli aiuti.
Il rapporto, pubblicato alla fine del 2023, offre un quadro dettagliato dei risultati ottenuti nel primo anno del piano biennale da 214 milioni di dollari e definisce gli obiettivi prioritari per il 2025. Durante la presentazione, i diversi relatori hanno posto l'accento sull'intensificazione degli interventi di risposta nel corso del 2024, coordinati dall'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), dal Programma Alimentare Mondiale (WFP), dall'UNICEF e dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Un'alleanza di ben 28 organizzazioni umanitarie sta operando sul campo per far fronte alle esigenze primarie e sempre più complesse dei rifugiati saharawi.
"Grazie alla leadership locale dei Saharawi, all'impegno costante del governo algerino e al continuo sostegno dei donatori, sono stati realizzati progressi significativi in diversi settori previsti dall'SRRP per rispondere alle necessità urgenti dei rifugiati Saharawi", hanno dichiarato i rappresentanti delle agenzie e delle organizzazioni.
Il rapporto evidenzia risultati tangibili in ambiti cruciali quali la sicurezza alimentare e la nutrizione, l'accesso all'acqua, i servizi igienico-sanitari e l'energia, l'istruzione, la salute e la protezione, senza trascurare il sostegno ai mezzi di sussistenza.
In questo contesto, Natasha van Rijn, coordinatrice residente ad interim delle Nazioni Unite in Algeria, ha espresso in una dichiarazione alla stampa la sua profonda ammirazione per la collaborazione "molto positiva" ed "estremamente importante" instaurata tra il sistema delle Nazioni Unite e i suoi partner, da un lato, e il governo algerino, dall'altro. "Ogni qualvolta si sono verificate carenze finanziarie o operative, l'Algeria è sempre intervenuta senza esitazione", ha sottolineato la coordinatrice.
Anche Kouadio Jules Alla, responsabile delle attività sul campo presso l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, ha voluto esprimere la sua "gratitudine" all'Algeria per il suo sostegno "cruciale" nello sviluppo e nell'implementazione dell'SRRP, ribadendo l'importanza di una partnership solida per garantire un futuro dignitoso ai rifugiati saharawi.
L'appello lanciato da Algeri rimarca l'urgenza di una mobilitazione internazionale rinnovata e più incisiva, affinché il sostegno vitale ai rifugiati saharawi non venga meno in un momento di crescente vulnerabilità globale.
