Vienna (Austria), 25 marzo 2025 - Il mondo dell'arte e dell'attivismo piange la scomparsa di Christine de Grancy, fotografa e viaggiatrice austriaca, avvenuta il 20 marzo. La sua eredità, intrisa di sensibilità umana e impegno politico, risuona con particolare forza nel cuore del popolo Saharawi, di cui de Grancy fu amica e testimone appassionata.
L'artista, con un legame profondo verso la causa Saharawi, visitò i campi profughi nel 1983 e nel 1987, immortalando la "dolce rivoluzione del Polisario" nel suo celebre libro "Sahrawi - Figli e figlie delle nuvole". La sua opera non si limitò alla mera documentazione, ma divenne un atto di denuncia dell'ingiustizia subita dai Saharawi, vittime dell'occupazione e dell'aggressione coloniale.
De Grancy utilizzò ogni piattaforma mediatica, in Austria e all'estero, per dare voce al popolo Saharawi, trasformando la sua arte in uno strumento di lotta per la libertà e la dignità. L'Ufficio di Rappresentanza del Fronte Polisario in Austria ha espresso profondo cordoglio, riconoscendo il suo ruolo di "fedele compagna" nella lotta Saharawi.
Classificata tra le 100 migliori fotografe al mondo, de Grancy considerava la fotografia un ponte di comunicazione, un mezzo per promuovere la conoscenza e il rispetto tra culture diverse. La sua eredità artistica, che include opere come "Segni di vita, fotografie dal 1974 al 1986", continua a ispirare e a testimoniare la sua visione umanitaria.
Christine de Grancy lascia un vuoto incolmabile, ma il suo impegno e la sua arte rimarranno un faro per chi lotta per la giustizia e la libertà.