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Repressione nel Sahara Occidentale: Attivisti Saharawi rapiti e torturati dalle autorità marocchine


Sahara occidentale, 16 gennaio 2025 Un grave episodio di violenza e repressione si è verificato nella città di El Aaiun, nel Sahara Occidentale occupato, dove le autorità marocchine hanno rapito e brutalmente aggredito i difensori dei diritti umani saharawi Hassan Zarouali e Saleh Dlimi nelle prime ore di mercoledì 15 gennaio.

Secondo le testimonianze, gli attivisti sono stati prelevati dalle forze di sicurezza marocchine e immediatamente privati dei loro telefoni cellulari, isolandoli di fatto dal mondo esterno. La situazione è rapidamente degenerata in un atto di violenza inaudita: i due uomini sono stati sottoposti a percosse, insulti e maltrattamenti di vario genere prima di essere condotti in un centro di detenzione non meglio specificato, definito come “quartier generale della sicurezza”.

Qui, la violenza ha raggiunto il suo apice. Zarouali e Dlimi sono stati accolti da un gruppo di individui descritti come “teppisti e criminali”, presumibilmente al soldo delle autorità marocchine, che li hanno aggrediti con pugni, calci, torture e minacce di morte. Questo trattamento disumano e degradante evidenzia la gravità della situazione dei diritti umani nel Sahara Occidentale occupato.

Nonostante la brutalità subita, i due attivisti sono stati rilasciati alle cinque del mattino dello stesso giorno, dopo essere stati ripetutamente minacciati e intimiditi. Questo rilascio, tuttavia, non attenua la gravità dell'accaduto, ma anzi sottolinea la volontà delle autorità marocchine di esercitare un controllo repressivo sulla popolazione saharawi e di impedire qualsiasi forma di dissenso.

Hassan Zarouali, che lavora come corrispondente per la televisione nazionale saharawi, ha denunciato come questo attacco mirato contro i giornalisti, e in particolare contro i corrispondenti della televisione nazionale, sia un atto deliberato volto a silenziare la voce del popolo saharawi e a occultare le violazioni dei diritti umani che avvengono nel territorio occupato.

La televisione nazionale saharawi ha espresso una ferma condanna di questa aggressione e ha lanciato un appello alle organizzazioni internazionali per la protezione dei giornalisti e dei professionisti dei media, tra cui Reporter senza frontiere e le reti mediatiche internazionali, affinché intervengano urgentemente per garantire la sicurezza dei giornalisti saharawi e per consentire loro di esercitare il diritto di cronaca e di denuncia delle politiche repressive dell'occupazione marocchina contro la popolazione saharawi. L'emittente chiede inoltre che venga fatta piena luce su questo episodio e che i responsabili siano portati di fronte alla giustizia.

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