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L'occhio tedesco sul Sahara Occidentale: la stampa della Germania segue da vicino gli sviluppi


Berlino (Germania), 25 gennaio 2025 - La questione del Sahara Occidentale continua a suscitare un acceso dibattito in Germania, con numerosi media che analizzano gli sviluppi recenti sotto diverse prospettive: legale, umanitaria, di solidarietà e, soprattutto, alla luce delle sentenze della Corte di Giustizia Europea (CGUE). In particolare, la CGUE ha respinto i ricorsi presentati dal Consiglio e dalla Commissione Europea, confermando l'annullamento degli accordi commerciali tra UE e Marocco relativi a pesca e prodotti agricoli, in quanto tali accordi includevano illegalmente il territorio del Sahara Occidentale e le sue acque territoriali. Questa decisione rappresenta un duro colpo alle ambizioni del Marocco di sfruttare le risorse naturali del popolo Saharawi e ribadisce la violazione del diritto all'autodeterminazione di quest'ultimo.

L'UE e la logica del profitto: un'analisi critica:

La stampa tedesca non risparmia critiche all'atteggiamento dell'Unione Europea, accusata di privilegiare gli interessi economici a scapito del diritto internazionale. Il mensile Concrete, attraverso un articolo del corrispondente internazionale Jörg Cronawa, sottolinea come, a 140 anni dalla Conferenza di Berlino che sancì il controllo spagnolo sul Sahara Occidentale, l'UE continui a ignorare le risoluzioni delle Nazioni Unite e le sentenze della CGUE, anteponendo il profitto alla decolonizzazione. Cronawa evidenzia l'incoerenza di un'Europa che si proclama paladina dell'ordine internazionale basato su regole, ma che, attraverso le dichiarazioni di figure di spicco come Von der Leyen, Michel e Baerbock, dimostra di dare priorità al partenariato strategico con il Marocco, anche a costo di avallarne le politiche di sfruttamento e di cedere ai suoi "ricatti" in materia di controllo dell'immigrazione. Il giornalista critica inoltre le dichiarazioni del Presidente della Commissione Europea, che auspica un rafforzamento dell'amicizia tra UE e Marocco dopo la sentenza della CGUE, interpretandole come la conferma di una mentalità colonialista che non intende rinunciare ai vantaggi stabiliti a Berlino a discapito dei diritti dei popoli.

Il ruolo della Germania e la solidarietà con il popolo Saharawi:

La stampa tedesca dedica spazio anche al ruolo della Germania e alle iniziative di solidarietà con il popolo Saharawi. Il periodico Ruta Hilva ha evidenziato l'impegno ufficiale e civile tedesco a sostegno della causa Saharawi, sottolineando il lavoro della missione diplomatica Saharawi in Germania nel coordinare gli sforzi del movimento di solidarietà e nell'informare le istituzioni politiche e giuridiche tedesche sugli sviluppi del conflitto, con l'obiettivo di rafforzare l'amicizia e la cooperazione tra il popolo Saharawi e la società tedesca, sensibilizzando l'opinione pubblica e mobilitando il sostegno alla lotta per l'autodeterminazione e l'indipendenza.

Greta Thunberg contro le aziende tedesche coinvolte nel saccheggio:

Il sito Bavaria 2, attraverso un articolo di Maurits Yelting, riporta la partecipazione di Greta Thunberg al simposio di solidarietà internazionale tenutosi a Boujdour. L'attivista svedese ha denunciato il coinvolgimento di aziende tedesche nel saccheggio delle risorse naturali del Sahara Occidentale, in particolare il colosso energetico Siemens, affermando che "la transizione verde non può essere raggiunta a scapito della sofferenza umana". Yelting menziona anche altre aziende tedesche coinvolte, tra cui Heidelberg Materials (estrazione di sabbia e produzione di cemento), Coaster Marine Proteins e Breezy Schiffart (pesca nelle acque del Sahara Occidentale) e Siemens Energy (costruzione di impianti solari ed eolici), tutte in presunta violazione del diritto internazionale.

I voli Ryanair per Dakhla e la normalizzazione dell'occupazione:

Il quotidiano Unika Welt, con un articolo di Jörg Tedchen, critica la decisione di Ryanair di operare voli tra Madrid e la città occupata di Dakhla, definendola illegale. Tedchen riporta la dichiarazione della Commissione Europea che ha informato le compagnie aeree UE che l'accordo sui trasporti aerei con il Marocco non si applica alle rotte verso il Sahara Occidentale. La compagnia irlandese avrebbe quindi negoziato la rotta con Rabat senza consultare i Saharawi, aprendo la strada a possibili azioni legali da parte del Fronte Polisario. L'articolo menziona inoltre l'espulsione di un giornalista spagnolo e di due attivisti, sottolineando la repressione attuata dalle autorità marocchine nei territori occupati e il contrasto tra la promozione turistica di Dakhla e la persecuzione dei civili Saharawi.

Questo quadro complesso dipinto dai media tedeschi evidenzia la crescente attenzione sulla questione del Sahara Occidentale, mettendo in luce le responsabilità dell'Unione Europea e delle aziende tedesche, e al contempo sostenendo la lotta del popolo Saharawi per l'autodeterminazione e l'indipendenza.

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