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CEAS-Sahara denuncia la repressione nel Sahara Occidentale


Sahara occidentale, 21 gennaio 2025Il Coordinamento delle associazioni di solidarietà con il Sahara (CEAS-Sahara) ha denunciato con fermezza l'espulsione di due attivisti e un giornalista spagnoli dalla città saharawi di Dakhla, attualmente sotto occupazione marocchina. L'episodio evidenzia ulteriormente la grave situazione dei diritti umani nel Sahara Occidentale e la sistematica repressione attuata dal regime di occupazione.

I tre si trovavano a Dakhla per una missione di osservazione, con l'obiettivo di documentare le precarie condizioni in cui versa la popolazione civile saharawi nei territori occupati. La loro presenza mirava anche a denunciare la controversa operatività della compagnia aerea Ryanair, rea, secondo CEAS-Sahara, di complicità con l'occupazione illegale del territorio attraverso l'istituzione di voli diretti verso Dakhla.

Il Sahara Occidentale è di fatto diventato una prigione a cielo aperto sotto il controllo marocchino. L'espulsione di osservatori internazionali e giornalisti, rei di voler testimoniare la violazione dei diritti umani, è una pratica consolidata. Questo ennesimo episodio si inserisce in un quadro di continue azioni repressive volte a silenziare qualsiasi voce che cerchi di portare alla luce la realtà vissuta dal popolo saharawi.

Di fronte a questa grave violazione, CEAS-Sahara ha presentato una denuncia formale al Ministero degli Affari Esteri spagnolo, sollecitando un intervento ufficiale presso le autorità marocchine. L'organizzazione ha inoltre espresso piena solidarietà agli attivisti e al giornalista espulsi, ribadendo il proprio impegno nella difesa dei diritti umani nel Sahara Occidentale.

CEAS-Sahara sottolinea l'importanza di tale impegno, soprattutto alla luce dell'assenza di un meccanismo di monitoraggio dei diritti umani all'interno della missione MINURSO (Missione delle Nazioni Unite per il referendum nel Sahara Occidentale), a differenza di altre missioni ONU nel mondo. Questa mancanza rende ancora più urgente l'azione di organizzazioni e attivisti indipendenti.

Il Coordinamento ribadisce infine il suo incrollabile sostegno al popolo saharawi e a quanti si battono per il riconoscimento dei suoi legittimi diritti, in particolare il diritto all'autodeterminazione, nonostante le continue difficoltà e la complessa situazione sul campo. Il CEAS-Sahara, attraverso la sua Presidente Maite Isla, ha ribadito l'impegno a proseguire la sua azione di difesa dei diritti del popolo saharawi, sottolineando come l'istituzione dei voli Ryanair rappresenti "un altro esempio della complicità della compagnia nell'occupazione illegale del Sahara Occidentale".

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