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Addis Abeba (Etiopia), 21 dicembre 2024 - Presso l'ambasciata sahrawi in Etiopia, si è tenuto un importante incontro tra il Rappresentante Permanente della Repubblica Saharawi in Etiopia e presso l'Unione Africana, Lamine Baali, e il Commissario per gli Affari Politici, la Pace e la Sicurezza dell'Unione Africana, Bankole Adeoye.

L'incontro ha offerto l'opportunità di un ampio scambio di vedute su diverse tematiche cruciali per il continente africano. Al centro del colloquio vi è stata l'analisi della situazione politica in Africa, con un focus sulle prospettive delle relazioni bilaterali tra la Repubblica Saharawi e l'Unione Africana. Entrambe le parti hanno espresso la volontà di rafforzare e migliorare tali relazioni, al fine di soddisfare le aspirazioni dei popoli africani per un continente sicuro, prospero, all'insegna della pace e del progresso.

Un punto specifico di discussione ha riguardato le prossime elezioni per la leadership della Commissione dell'Unione Africana, previste per febbraio 2025. Questo tema riveste particolare importanza per il futuro dell'organizzazione e per la sua capacità di affrontare le sfide del continente.

L'ambasciatore saharawi ha inoltre aggiornato il Commissario Adeoye sugli ultimi sviluppi relativi alla causa nazionale del Sahara Occidentale, illustrando la situazione su tutti i fronti. In questo contesto, Baali ha sottolineato il ruolo guida che l'Africa deve assumere nella difesa della legittimità e del diritto internazionale. Ha insistito sull'importanza del rispetto della volontà dei popoli in materia di liberazione ed emancipazione, nonché sulla necessità di risolvere i conflitti attraverso mezzi pacifici. Tale principio, ha ricordato l'ambasciatore, rappresenta un cardine fondamentale nei regolamenti e nelle decisioni dell'Unione Africana.

Questo incontro sottolinea l'impegno costante del Sahara Occidentale nel dialogo con l'Unione Africana e la sua determinazione a contribuire alla costruzione di un futuro di pace e prosperità per l'intero continente, nel pieno rispetto dei principi di autodeterminazione e del diritto internazionale.