Roma, 5 dicembre 2024 - La Rete italiana (Rete Saharawi) a sostegno del popolo saharawi ha intensificato le sue azioni a seguito delle recenti sentenze della Corte di Giustizia dell'Unione Europea (CGUE) che hanno invalidato gli accordi commerciali tra l'UE e il Marocco riguardanti il Sahara Occidentale. Questa decisione storica rappresenta una boccata d'ossigeno per la causa saharawi e un duro colpo per le ambizioni espansionistiche del Marocco.
Composta da oltre 240 associazioni, la Rete italiana si impegna a sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni italiane ed internazionali sulla difficile situazione del popolo saharawi, costretto all'esilio da quasi mezzo secolo a causa dell'occupazione marocchina.
Le sentenze della CGUE: una svolta?
Le sentenze della CGUE confermano inequivocabilmente lo status giuridico distinto del Sahara Occidentale e il diritto inalienabile del popolo saharawi all'autodeterminazione. La Corte ha sottolineato come gli accordi commerciali con il Marocco, stipulati senza il consenso del popolo saharawi, violano i principi fondamentali del diritto internazionale.
Questa decisione rappresenta un forte segnale per la comunità internazionale e un monito per coloro che sostengono il piano di autonomia proposto dal Marocco, un piano che la Rete italiana ritiene inaccettabile in quanto non garantisce il diritto all'autodeterminazione del popolo saharawi.
Le richieste della Rete italiana:
Alla luce di questi sviluppi, la Rete italiana rinnova le sue richieste:
- Rilancio del processo di pace: La Rete chiede un immediato rilancio del processo di pace sotto l'egida delle Nazioni Unite, al fine di trovare una soluzione politica giusta, duratura e reciprocamente accettabile che consenta l'autodeterminazione del popolo saharawi.
- Protezione dei diritti umani: La Rete condanna le violazioni dei diritti umani perpetrate dal Marocco nei territori occupati e chiede l'estensione del mandato della MINURSO per includere il monitoraggio della situazione dei diritti umani.
- Pressione sulla comunità internazionale: La Rete invita la comunità internazionale, in particolare l'Unione Europea, a esercitare una maggiore pressione sul Marocco affinché rispetti il diritto internazionale e ponga fine all'occupazione del Sahara Occidentale.
Un futuro incerto:
Nonostante questi progressi, la strada verso l'autodeterminazione del popolo saharawi è ancora lunga e tortuosa. Il Marocco continua a ostacolare ogni tentativo di soluzione pacifica e a rafforzare il suo controllo sui territori occupati.
La Rete italiana, forte del sostegno di migliaia di cittadini, continuerà a lottare senza sosta per i diritti del popolo saharawi e per una soluzione giusta e duratura di questo conflitto.