Campi profughi saharawi, 24 ottobre 2024 - In una conferenza stampa tenutasi mercoledì 23 ottobre, il Ministro degli Affari Esteri della Repubblica Araba Sahrawi Democratica (RASD), Mohamed Sidati, ha tracciato un quadro aggiornato della situazione nel Sahara Occidentale, sottolineando le recenti vittorie diplomatiche e la persistenza del conflitto armato.
Riconoscimento Internazionale e Pressione sulla Comunità Internazionale:
Il Ministro ha sottolineato il significativo sostegno ricevuto dalla comunità internazionale, in particolare a seguito della recente sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea (CGUE) che ha invalidato gli accordi commerciali tra l'UE e il Marocco, in quanto questi includevano il Sahara Occidentale senza il consenso del popolo saharawi. Questa decisione, ha affermato Sidati, rappresenta una chiara affermazione del diritto all'autodeterminazione del popolo saharawi e pone l'Unione Europea di fronte a un bivio: rispettare il diritto internazionale o continuare a sostenere l'occupazione marocchina.
Inoltre, la Quarta Commissione delle Nazioni Unite ha nuovamente ribadito il diritto inalienabile del popolo saharawi all'autodeterminazione, invitando la comunità internazionale a compiere passi concreti per la decolonizzazione del Sahara Occidentale. Sidati ha sottolineato come queste decisioni rappresentino una forte pressione sulla comunità internazionale, in particolare sui paesi membri del Consiglio di Sicurezza, affinché assumano le loro responsabilità e agiscano per porre fine al conflitto.
La Situazione sul Terreno: Conflitto Armato e Repressione
Nonostante le vittorie diplomatiche, la situazione sul terreno rimane tesa. Il Ministro ha denunciato la continua violazione del cessate il fuoco da parte delle forze marocchine e l'intensificazione delle operazioni militari dell'Esercito Popolare di Liberazione Sahrawi (EPLS). La popolazione civile saharawi, sia nei territori liberati che in quelli occupati, continua a subire gravi violazioni dei diritti umani, tra cui arresti arbitrari, torture e saccheggio delle risorse naturali.
Sidati ha condannato con forza la politica di repressione messa in atto dal Marocco, che mira a soffocare ogni forma di dissenso e a consolidare il proprio controllo sul territorio occupato.
In conclusione, il Ministro degli Affari Esteri ha ribadito la determinazione del popolo saharawi a continuare la lotta per l'indipendenza e l'autodeterminazione. Ha inoltre invitato la comunità internazionale a sostenere i legittimi diritti del popolo saharawi e a esercitare pressioni sul Marocco affinché ponga fine all'occupazione e si avvii un processo di negoziato serio e credibile, sotto l'egida delle Nazioni Unite, che conduca all'organizzazione di un referendum sull'autodeterminazione.
