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Proteste internazionali contro la decisione dell'Ecuador di sospendere i legami con la Repubblica Saharawi


Ecuador, 28 ottobre 2024 - La comunità internazionale si sta schierando a sostegno del popolo Sahrawi, condannando la recente decisione dell'Ecuador di sospendere le relazioni diplomatiche con la Repubblica Araba Sahrawi Democratica (RASD). I settori culturali, politici e sociali in America Latina e nei Caraibi stanno esprimendo la loro solidarietà con le legittime aspirazioni all'autodeterminazione del popolo Sahrawi.

Jaime Eduardo Jaramillo, Segretario generale del Partito comunista ecuadoriano, ha denunciato la decisione del governo ecuadoriano come "assurda e inammissibile", sostenendo che viola il diritto internazionale e i principi costituzionali del paese. Ha sottolineato che riconoscere la RASD è un imperativo morale e una richiesta dei popoli di tutto il mondo che lottano per l'autodeterminazione, la sovranità e la pace.

Jaramillo ha inoltre affermato che la decisione dell'Ecuador è in linea con gli interessi politici delle potenze coloniali come Marocco e Israele e dei loro alleati imperialisti come Stati Uniti e Unione Europea.

Facendo eco a questi sentimenti, il Comitato Unificato di Solidarietà con la Palestina in Ecuador (CUSEP) ha criticato il governo ecuadoriano per aver ignorato il diritto inalienabile dei popoli all'autodeterminazione. Eduardo Vásquez, coordinatore esecutivo del comitato, ha tracciato parallelismi tra le lotte saharawi e palestinesi, condannando i muri costruiti in entrambi i territori per limitare le legittime aspirazioni dei rispettivi popoli.

Fernando Cerón, presidente della Casa Nazionale delle Culture, ha espresso profonda preoccupazione per la decisione dell'Ecuador, sottolineando i legami storici di solidarietà che il paese ha mantenuto con i popoli che lottano per l'autodeterminazione. Ha sottolineato che il popolo saharawi continua a subire violazioni dei diritti umani e violazioni territoriali, una realtà che l'Ecuador non dovrebbe ignorare ma sostenere attivamente.

Inoltre, la XXII Assemblea nazionale del Coordinatore ecuadoriano di amicizia e solidarietà con Cuba ha condannato l'aggressione israeliana contro il popolo palestinese e ha espresso solidarietà alla lotta del popolo saharawi per il riconoscimento.

Un gruppo di 80 accademici, attivisti e politici di 13 paesi, guidati dal premio Nobel per la pace Adolfo Pérez Esquivel, hanno rilasciato una dichiarazione in cui contestano la decisione dell'Ecuador. Sostengono che la decisione non ha una solida base giuridica e riflette invece considerazioni politiche in contrasto con il diritto internazionale e il diritto all'autodeterminazione.

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