Sahara occidentale, 2 settembre 2024 - Il Collettivo dei difensori dei diritti umani nel Sahara Occidentale (CODESA) ha denunciato una preoccupante escalation delle violazioni contro i difensori dei diritti umani nel territorio occupato. Al loro rientro da una formazione sui diritti umani in Turchia, 13 membri del CODESA sono stati sottoposti a molestie, perquisizioni arbitrarie e confisca di documenti da parte delle forze di occupazione marocchine.
Gli episodi, avvenuti negli aeroporti di Laayoune e Dakhla, sono stati definiti dal CODESA come "discriminazione razziale" e "violazioni della libertà di movimento e della vita privata". I difensori dei diritti umani sono stati sottoposti a controlli prolungati e invasivi, nonostante fossero già passati attraverso i controlli doganali standard.
Particolarmente allarmante è la confisca di documenti importanti, tra cui il rapporto del 2012 del Relatore speciale delle Nazioni Unite sulla tortura e referti medici. Tali azioni dimostrano chiaramente l'intenzione delle autorità marocchine di intimidire e silenziare i difensori dei diritti umani.
Il CODESA ha sottolineato come queste azioni si inseriscano in un contesto più ampio di repressione sistematica contro coloro che difendono il diritto del popolo saharawi all'autodeterminazione. Le autorità marocchine, attraverso queste pratiche, cercano di soffocare ogni forma di dissenso e di impedire la diffusione di informazioni sulle gravi violazioni dei diritti umani commesse nel territorio occupato.