New York (Nazioni Unite), 19 settembre 2024 - Il Fronte Polisario ha denunciato con veemenza i persistenti tentativi del Marocco di travisare la situazione nel Sahara Occidentale, esortando la comunità internazionale a respingere la sua falsa narrazione. In una lettera fortemente formulata indirizzata al Presidente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, Sidi Mohamed Omar rappresentante del Fronte Polisario presso le Nazioni Unite, ha denunciato le continue violazioni del diritto internazionale e dei diritti del popolo saharawi da parte del Marocco.
Sidi ha categoricamente respinto l'affermazione del Marocco secondo cui il Sahara Occidentale non è una questione di decolonizzazione. Ha ribadito che il territorio è sotto occupazione marocchina illegale dal 1975 e che il popolo saharawi ha un diritto inalienabile all'autodeterminazione, come affermato da numerose risoluzioni ONU.
Il rappresentante del Polisario ha evidenziato l'interpretazione selettiva del diritto internazionale da parte del Marocco, in particolare il suo disprezzo per il ruolo dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel determinare lo status dei territori non autonomi. Sidi ha sottolineato che l'Assemblea generale ha costantemente classificato il Sahara Occidentale come territorio non autonomo dal 1963.
Sidi ha anche attirato l'attenzione sul parere consultivo della Corte internazionale di giustizia (ICJ), che non ha riscontrato alcun legame legale di sovranità territoriale tra Marocco e Sahara Occidentale. Inoltre, ha citato le ripetute richieste del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per un referendum sull'autodeterminazione del popolo saharawi.
Il funzionario del Polisario ha condannato i tentativi del Marocco di dipingere il Sahara Occidentale come un modello di sviluppo, descrivendolo invece come "la prigione più grande del mondo ". Ha descritto dettagliatamente le violazioni dei diritti umani, gli spostamenti forzati e lo sfruttamento economico subiti dal popolo saharawi sotto l'occupazione marocchina. Sidi ha sfidato il Marocco a consentire agli osservatori internazionali per i diritti umani di entrare nel Sahara Occidentale per verificare la situazione disperata sul campo.
In conclusione, Sidi ha invitato la comunità internazionale a ritenere il Marocco responsabile delle sue azioni e a raddoppiare gli sforzi per trovare una soluzione giusta e duratura al conflitto, basata sul diritto del popolo saharawi all'autodeterminazione.