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Giornata Internazionale della Pace: un monito per Palestina e Sahara Occidentale, tra guerre e speranze disattese


New York, 23 settembre 2024 - Sabato 21 settembre, le Nazioni Unite hanno celebrato la Giornata Internazionale della Pace in un contesto mondiale segnato da guerre, genocidi e una profonda carenza di misericordia e solidarietà. 

In occasione di questa giornata, il Segretario Generale dell'ONU, António Guterres, ha diffuso un messaggio in cui ha sottolineato il tema di quest'anno, "Coltivare una cultura di pace", evidenziando la gravità della situazione globale. "La pace è sotto attacco ovunque", ha dichiarato Guterres, "da Gaza al Sudan, vediamo civili intrappolati sotto il fuoco, case ridotte in macerie e popolazioni sconvolte che hanno perso ogni cosa, a volte anche i loro cari". Queste parole, riportate dall'agenzia algerina APS, riflettono una realtà drammatica.

Palestina e Sahara Occidentale: tra silenzio e assenza di pace:

La Giornata Internazionale della Pace, istituita dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite per promuovere gli ideali di pace nel mondo, assume quest'anno un significato ancora più tragico. In molti Paesi, il diritto alla pace è assente, come dimostrano i drammatici eventi in Palestina e Sahara Occidentale.

In Palestina, il conflitto tra Israele e i palestinesi ha raggiunto livelli devastanti. Dal 7 ottobre 2023, nella Striscia di Gaza, il bilancio della guerra, definita genocida, è salito a 41.391 morti e 95.760 feriti. Le immagini di devastazione e la sofferenza della popolazione civile testimoniano quello che è stato definito un vero e proprio genocidio. Il mondo intero invoca la fine della violenza e un cessate il fuoco immediato.

Mentre la Palestina è al centro delle richieste globali per la cessazione delle ostilità, il popolo saharawi, nel Sahara Occidentale, continua a vivere in attesa. Da oltre tre decenni, la comunità internazionale ha promesso un referendum per l'autodeterminazione, che però non è mai stato realizzato. Anche qui, la pace non è solo l'assenza di guerra, ma è strettamente legata alla giustizia sociale e al rispetto dei diritti umani.

Il desiderio di pace del popolo saharawi:

Il presidente della Repubblica Saharawi, Brahim Ghali, ha ribadito questo concetto fondamentale: "Siamo un popolo pacifico, che da oltre trent'anni attende una soluzione pacifica al conflitto". Ghali ha sottolineato che la pace e l'indipendenza sono inscindibili per il popolo saharawi.

Durante il IV Congresso del Fronte Polisario, dedicato al martire Sidi Haidug, i Saharawi hanno ribadito la loro lotta per l'indipendenza, legando strettamente il loro futuro alla pace. Essi desiderano una pace duratura, non come mera tregua dalle ostilità, ma come affermazione del loro diritto all'autodeterminazione e alla giustizia.

In conclusione, la Giornata Internazionale della Pace ci ricorda che senza giustizia e rispetto per i diritti dei popoli, la pace rimane un ideale irraggiungibile per molti, come in Palestina e nel Sahara Occidentale.

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