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Saharawi e Palestinesi in prima linea: un appello globale contro il neocolonialismo

Francia, 23 agosto 2024 - Pierre Galand, presidente del Coordinamento Europeo di Sostegno e Solidarietà con il Popolo Saharawi (Eucoco), ha dichiarato che i popoli saharawi e palestinese sono in prima linea in un movimento globale per l'emancipazione dei popoli del Sud, opponendosi al dominio coloniale ed economico delle multinazionali e dei grandi gruppi finanziari. Galand ha messo in evidenza la brutalità del colonialismo che questi popoli devono affrontare, sottolineando la complicità delle potenze occidentali nel perpetuare questa oppressione.

In un articolo pubblicato sul sito *entreleslignes.be*, Galand ha affermato che la lotta dei saharawi e dei palestinesi contro l’occupazione coloniale rappresenta non solo un retaggio del colonialismo passato, ma è anche l'avanguardia di una nuova fase di resistenza contro il dominio imperiale, orchestrato da multinazionali e grandi gruppi finanziari.

Galand ha richiamato l'attenzione sulla tragedia vissuta da entrambi i popoli, definendo la loro situazione come "colonialismo nella sua forma più brutale e barbara", sostenuta dalla complicità di attori internazionali come Francia, Spagna e Stati Uniti. Ha denunciato come il Marocco nel Sahara Occidentale e l'entità sionista nei Territori Palestinesi Occupati (OPT) agiscano al di sopra del diritto internazionale, sfruttando le risorse naturali dei territori occupati in chiara violazione delle leggi internazionali e delle sentenze giudiziarie, come quelle della Corte di Giustizia Europea e della Corte Africana dei Diritti dell’Uomo.

Dal 1975, ha ricordato Galand, i saharawi, al pari dei palestinesi, sono stati sfollati con la forza dalle loro terre, trovando rifugio grazie alla solidarietà di altri paesi. Ha sottolineato come sia il Marocco sia l'entità sionista continuino a beneficiare delle risorse naturali dei territori occupati, ignorando le risoluzioni internazionali che li condannano.

Per quanto riguarda il conflitto palestinese, Galand ha evidenziato i massacri genocidi commessi dall'entità sionista a Gaza, in Cisgiordania e ad Al-Quds, che hanno risvegliato una nuova ondata di mobilitazione e solidarietà globale. Questo rinnovato impegno internazionale richiama alla memoria le grandi lotte per l’indipendenza e l’emancipazione dei popoli del XX secolo, ispirate da leader storici come Nelson Mandela, Hô Chi Minh, Thomas Sankara e Mahatma Gandhi.

Inoltre, Galand ha sottolineato che la legittima resistenza dei palestinesi e dei saharawi si radica nella difesa dei loro diritti fondamentali, diritti che hanno contribuito a definire il diritto internazionale. Questa lotta, secondo lui, è una necessità esistenziale di fronte alla brutalità delle forze coloniali ed economiche che tentano di sottometterli.

Galand ha concluso il suo intervento sottolineando come l'attesa di questi popoli oppressi si sia protratta troppo a lungo. "È tempo di dimostrare che la loro causa è giusta e di riportare i negoziati sul tavolo, avviando così un rinnovamento delle Nazioni Unite e riaffermando il loro ruolo centrale nella risoluzione di questi conflitti". La battaglia dei saharawi e dei palestinesi è un simbolo della resistenza globale contro il colonialismo e lo sfruttamento, e spinge le nazioni a riconoscere e a intervenire a favore della giustizia.

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