Sahara occidentale, 21 agosto 2024 - Brahim Ghali, Presidente della Repubblica Araba Saharawi Democratica (RASD) e Segretario Generale del Fronte Polisario, in una lettera indirizzata al Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres, ha attirato l'attenzione sulla terribile situazione umanitaria nei territori occupati del Sahara Occidentale. Ghali ha evidenziato l'escalation di violenza e repressione perpetrate dalle forze di occupazione marocchine contro la popolazione civile Saharawi.
Il leader saharawi ha denunciato la politica della terra bruciata del Marocco, caratterizzata dall'espropriazione sistematica delle terre saharawi, dalla distruzione delle case e dallo sfollamento di intere comunità. Le autorità marocchine sono state anche accusate di aver preso di mira i mezzi di sostentamento saharawi attraverso la distruzione del bestiame e l'avvelenamento dei pozzi d'acqua. Queste azioni, ha sostenuto Ghali, mirano a sfollare con la forza la popolazione indigena saharawi e sostituirla con coloni marocchini.
Ghali ha inoltre sottolineato che la campagna intensificata di sequestri di terreni da parte del Marocco si è accelerata dalla violazione del cessate il fuoco del novembre 2020. L'esercito marocchino è stato accusato di espellere i Sahrawi dalle loro terre pastorali e agricole, di distruggere le loro case e di creare un clima di paura nei territori occupati.
Il Presidente Sahrawi ha condannato la repressione delle proteste pacifiche, gli arresti arbitrari e l'uso della tortura da parte del Marocco contro gli attivisti Sahrawi. Ha anche espresso profonda preoccupazione per il deterioramento delle condizioni dei prigionieri politici Sahrawi, in particolare quelli detenuti a Gdeim Izik.
Ghali ha invitato la comunità internazionale a condannare le violazioni dei diritti umani in Marocco e a ritenere la potenza occupante responsabile delle sue azioni. Ha esortato il Segretario generale delle Nazioni Unite a prendere misure immediate per garantire la protezione della popolazione civile saharawi e per facilitare una soluzione giusta e duratura al conflitto del Sahara occidentale basata sul diritto del popolo saharawi all'autodeterminazione.
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