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La morsa del regime marocchino: sorveglianza, discriminazione e repressione nel Sahara Occidentale occupato


Sahara occidentale, 24 luglio 2024 - Il regime marocchino stringe la sua morsa sul Sahara Occidentale occupato, implementando un sistema di sorveglianza capillare e intensificando la repressione contro la popolazione sahrawi.

Telecamere e informatori: la rete di controllo si dipana attraverso telecamere di ricognizione, sensori di movimento e un esercito di informatori travestiti da mendicanti, guardie o presenti in luoghi pubblici.

Segregazione e discriminazione: le politiche marocchine mirano a dividere la popolazione sahrawi, insediando coloni nei quartieri popolari e limitando la libertà di movimento. Le discriminazioni riguardano ogni aspetto della vita: lavoro, istruzione e opportunità.

Controllo totale: la sorveglianza non si limita agli spazi pubblici, ma si insinua anche nella vita privata, monitorando le attività online, le relazioni sociali e persino gli acquisti.

Repressione brutale: ogni dissenso viene soffocato nel sangue. Violenza fisica, torture, arresti arbitrari, percosse e stupri sono solo alcuni degli strumenti utilizzati per soffocare ogni anelito di libertà.

Normalizzazione e sionismo: l'alleanza con Israele ha rafforzato il regime marocchino, che ha ottenuto in cambio droni e tecnologie di sorveglianza avanzate.

Monitoraggio costante: i droni israeliani sorvolano i cieli, fotografando ogni angolo del territorio e monitorando i movimenti dei Sahrawi.

Censimento biometrico: l'utilizzo del riconoscimento dell'iride e della mappatura facciale completa il quadro distopico, creando un sistema di controllo oppressivo.

Un deserto soffocato: la repressione si estende anche alle zone nomadi, dove ogni spostamento è sorvegliato e controllato.

Cancellazione dell'identità: le celebrazioni e le tradizioni sahrawi sono vietate, sostituite forzosamente dai simboli del regime marocchino.

Un carcere a cielo aperto: il Sahara Occidentale occupato è diventato una prigione a cielo aperto, dove la popolazione vive sotto costante terrore e priva di ogni libertà fondamentale.

La resistenza continua: nonostante la brutale repressione, la resistenza sahrawi continua a lottare per la propria libertà e autodeterminazione. Il loro grido per la giustizia e la dignità non si spegnerà mai.

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