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Mauritania alle Urne: Sette candidati in gara per la Presidenza



Nouakchott (Mauritania), 29 giugno 2024 - I mauritani sono chiamati alle urne il 29 giugno per eleggere il nuovo presidente, con l'attuale presidente Mohamed Ould Cheikh El Ghazouani come grande favorito. La campagna elettorale, durata quindici giorni, si è conclusa ieri sera con i sette candidati che hanno presentato i loro programmi e cercato di raccogliere il maggior numero di voti.

Nonostante una campagna elettorale per lo più tranquilla, tensioni sono esplose il 24 giugno a Nouadhibou, nel nord del Paese, quando sostenitori di Biram Dah Abeid hanno attaccato un comizio dell'attuale presidente. Il ministero dell'Interno mauritano ha confermato gli scontri senza fornire ulteriori dettagli.

Ghazouani, considerato il grande favorito per le elezioni di domani, ha annunciato il dispiegamento di significative forze di sicurezza per “affrontare ogni tentativo di disordine”, sottolineando che “la sicurezza è la priorità dei cittadini mauritani”. Ha inoltre espresso fiducia nella sua rielezione per un secondo mandato. Dal canto suo, Hamadi Ould Mohamed El Mokhtar, candidato islamista del partito Tewassoul, principale forza di opposizione in Parlamento, ha messo in guardia contro possibili frodi durante la sua ultima manifestazione a Nouakchott.

Gli analisti prevedono elezioni molto combattute tra i vari partiti. Ghazouani, il cui partito ha vinto le ultime elezioni legislative, municipali e regionali nel maggio 2023, conquistando 107 dei 176 seggi parlamentari, dovrà affrontare sei candidati. Tra questi, due hanno già partecipato alle precedenti elezioni presidenziali: l’oppositore Biram Dah Abeid, secondo nel 2019, e Mohamed Lemine Elwavi, alto funzionario del Tesoro mauritano.

Tra i nuovi volti figurano Hamadi Ould Sid' El Moctar del partito islamista Tewassoul, l'avvocato e membro della coalizione Frud, El Id Mohameden, il professore e neurochirurgo Outouma Soumaré e il candidato della formazione Ajd/Mr, Mamadou Bocar.

Molti candidati hanno sollevato preoccupazioni presso la Commissione Elettorale Indipendente (CENI) riguardo alla trasparenza nella gestione dello spoglio dei voti. Tra le richieste figura l'installazione di lettori di identificazione biometrica in ogni seggio elettorale per verificare l'identità degli elettori il giorno del voto.

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