رسالة مقاتل صحراوي من ميدان العز والشرف.

Ginevra, 5 giugno 2024 - I rappresentanti dei paesi membri del Gruppo di sostegno di Ginevra per la protezione e la promozione dei diritti umani nel Sahara occidentale hanno ribadito il loro "fermo sostegno alla lotta del popolo Saharawi e alla sua giusta causa per affermare il loro diritto all'autodeterminazione e all'indipendenza". Hanno sottolineato che "il diritto internazionale, la Carta delle Nazioni Unite e le sue chiare risoluzioni sulla decolonizzazione restano l'unica via per risolvere il conflitto nel Sahara Occidentale".

Un programma di lavoro per la 56a sessione del Consiglio dei diritti umani:

Durante la sua seconda riunione ordinaria del 2024, il Gruppo di sostegno di Ginevra ha approvato il suo programma di lavoro per la 56a sessione del Consiglio dei diritti umani, che si terrà dal 18 giugno al 12 luglio. Il programma comprende l'organizzazione di seminari sulla questione Saharawi e altre attività a margine del Consiglio.

Il saccheggio delle risorse naturali: un ostacolo alla pace:

L'incontro ha ascoltato una presentazione del Sig. Eric Hagen, Presidente del Western Sahara Resources Watch, ospite d'onore della riunione. Hagen ha affrontato la questione del saccheggio sistematico delle risorse naturali del Sahara Occidentale da parte dell'occupazione marocchina e il suo impatto sul percorso verso una soluzione pacifica. Ha evidenziato i vari aspetti di questo saccheggio e le imprese coinvolte, di diverse nazionalità.

Al termine del suo intervento, l'esperto internazionale ha invitato i paesi solidali con il popolo Saharawi a prestare particolare attenzione alla necessità di fermare questo sfruttamento illegale. Ha affermato che "la fine dell'occupazione militare marocchina nel Sahara Occidentale inizia con il taglio dei finanziamenti a questi accordi e alle imprese coinvolte". Ha sottolineato che "il Marocco continua a finanziare progetti di insediamento e rafforza la sua presa economica e di sicurezza sulla regione, il che rinvia il processo di pace e impedisce al popolo Saharawi di esercitare il proprio diritto all'autodeterminazione".

Violazioni dei diritti umani e mancato rispetto del processo ONU:

Oubi Bouchraya Bachir, rappresentante del Fronte Polisario in Svizzera, presso le Nazioni Unite e le organizzazioni internazionali a Ginevra, ha presentato gli ultimi sviluppi della questione Saharawi in vari ambiti. Si è concentrato sui continui ostacoli al processo dell'ONU causati dall'ostruzione da parte del Marocco e dalla mancata assunzione di responsabilità da parte del Consiglio di Sicurezza dell'ONU nell'obbligare il Regno del Marocco a cooperare per l'attuazione dell'accordo firmato con il Fronte Polisario. L'accordo prevede l'organizzazione di un referendum libero e giusto per l'autodeterminazione nel Sahara Occidentale.

Il diplomatico Saharawi ha parlato anche della realtà delle violazioni dei diritti umani nel Sahara Occidentale e della continua assenza di un meccanismo internazionale per proteggerli. Ha inoltre discusso le prospettive del processo giudiziario davanti alla Corte di giustizia europea.

Il Gruppo di sostegno di Ginevra continua il suo impegno:

Il Gruppo di sostegno di Ginevra per la protezione e la promozione dei diritti umani nel Sahara occidentale, presieduto quest'anno dall'ambasciatrice Julia Imene-Chanduru, rappresentante permanente della Namibia presso l'Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra, comprende ambasciatori di 15 paesi che riconoscono la Repubblica Saharawi. Da anni lavora per portare la voce del popolo Saharawi al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite e alle organizzazioni internazionali a Ginevra e per fare pressione affinché sia garantito il rispetto dei suoi diritti legittimi, in particolare il diritto all'autodeterminazione e all'indipendenza.