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Giornalisti Sahrawi nelle carceri marocchine: un atto di eroismo silenziato dal Governo spagnolo


Madrid, 8 maggio 2024 - La Giornata mondiale della libertà di stampa, celebrata il 3 maggio, ha messo in luce la tragica situazione dei giornalisti Sahrawi imprigionati nelle carceri marocchine. Mentre il Ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, ribadisce l'importanza della libertà di stampa e la tutela dei giornalisti, sei giornalisti Sahrawi languiscono dietro le sbarre in Marocco, condannati a severe pene in processi privi di garanzie e prove, come denunciato da agenzie ONU, organizzazioni per i diritti umani e testimoni oculari.

Condanne ingiuste e silenzi assordanti:

Abdalahi Lekhfauni, Hassan Dah, Mohamed Lamin Haddi, El Bachir Khada, Khatri Dadda e Mahmud Khambir sono solo alcuni nomi dei giornalisti Sahrawi che pagano il prezzo del loro impegno per la verità e il diritto all'informazione nel Sahara Occidentale. Condannati a pene tra i 10 e i 25 anni di carcere, subiscono torture, vessazioni e persino lo sciopero della fame come unica arma di protesta.

Un grido d'aiuto inascoltato:

Nonostante le continue richieste di intervento da parte del Movimento per i Prigionieri Politici Sahrawi (MPPS) e le condanne di attivisti e giornalisti, il Governo spagnolo, sia il presidente Pedro Sánchez che il ministro Albares, rimane in silenzio sulla questione.

Un dovere di difendere la libertà di stampa:

La posizione del Governo spagnolo appare incoerente con le sue dichiarazioni a sostegno dei diritti umani e della libertà di stampa. Come sottolineato dal giornalista Francisco Carrión, la tutela dei giornalisti dovrebbe essere una priorità, non solo a parole ma anche con azioni concrete.

La complicità con l'oppressione:

Ancora più grave risulta il silenzio di fronte alle accuse di complicità con il Marocco. Come evidenziato dal rappresentante del Fronte Polisario a Madrid, Jadiyetu Mohtar, il PSOE ha votato al Parlamento Europeo contro la condanna del Marocco per la repressione dei giornalisti.

Un appello alla mobilitazione:

La situazione dei giornalisti Sahrawi imprigionati rappresenta una ferita profonda alla libertà di stampa e un monito per la comunità internazionale. È necessario un impegno concreto da parte della Spagna e di tutti i difensori dei diritti umani per porre fine a questa ingiustizia e garantire il rispetto della libertà di informazione nel Sahara Occidentale.

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