Brema, 24 maggio 2024 - Venerdì 24 maggio, la rappresentanza Sahrawi in Germania ha organizzato una conferenza online sulla "Partecipazione politica della gioventù Sahrawi". L'evento, tenutosi nell'ambito delle Settimane Europee del governo di Brema e in concomitanza con le elezioni europee di giugno, ha visto la partecipazione di numerosi interessati, studenti e attivisti del Movimento di solidarietà tedesco con la causa Sahrawi.
Il contesto storico del conflitto:
L'assistente rappresentante del Fronte Polisario in Germania, Saleh Sid Bachir, ha ripercorso le tappe salienti del conflitto del Sahara Occidentale, dalla Conferenza di Berlino del 1884-1885 all'invasione militare marocchina del 1975. Ha sottolineato come l'esodo forzato del popolo Sahrawi sia la conseguenza diretta dell'occupazione illegale del Marocco e del mancato rispetto, da parte della Spagna, del referendum sull'autodeterminazione promesso alla comunità internazionale.
La costruzione di una nuova società nei campi profughi:
Bachir ha descritto la dura realtà dei rifugiati Sahrawi, costretti a costruire una nuova società nei campi profughi dopo il loro esilio. Mentre gli uomini combattevano al fronte, le donne si dedicavano alla costruzione di infrastrutture sociali, sanitarie, di sicurezza e ambientali. I campi profughi sono diventati così il fulcro della resistenza Sahrawi e il trampolino di lancio per la lotta per l'autodeterminazione.
Il ruolo fondamentale dei giovani:
Al centro dell'intervento di Bachir c'era il ruolo fondamentale dei giovani Sahrawi nella lotta per la liberazione. Fin dalla tenera età, i giovani vengono coinvolti in attività politiche e formative attraverso organizzazioni affiliate al Fronte Polisario. L'Unione della Gioventù Sahrawi svolge un ruolo chiave nella gestione di centri giovanili, offrendo spazi di aggregazione, formazione e dibattito. Questi centri forniscono anche corsi di formazione professionale e opportunità di lavoro.
L'importanza della solidarietà internazionale:
Bachir ha infine sottolineato l'importanza della solidarietà internazionale per la causa Sahrawi. Ha invitato l'Unione Europea e i suoi Stati membri ad assumersi le proprie responsabilità nel processo di decolonizzazione del Sahara Occidentale e a condannare le violazioni dei diritti umani perpetrate dal Marocco nei territori occupati. Ha concluso il suo intervento ricordando ai politici europei i valori universali di pace, democrazia, diritti umani e Stato di diritto su cui si fonda l'Unione Europea.