Sahara occidentale, 8 aprile 2024 - L'Unione Europea sembra stia pianificando un nuovo tentativo di sfruttare illegalmente le risorse naturali del Sahara occidentale in collaborazione con la potenza occupante, il Regno del Marocco.
Tre settimane fa, l'Alto rappresentante dell'Unione europea per la politica estera e la sicurezza, Josep Borrell, ha twittato di aver avuto colloqui telefonici con il ministro degli Esteri marocchino Nasser Bourita su una serie di questioni bilaterali e regionali.
In modo criptico, Borrell ha menzionato la discussione su come "dare nuovo slancio alla partnership" tra l'UE e il Marocco, senza specificare la natura o il contesto di questo slancio. A meno che non si riferisca a certi paragrafi sospetti nelle conclusioni dell'avvocato generale della Corte di giustizia europea sugli accordi commerciali tra le due parti, attualmente oggetto di dibattito legale presso la Corte suprema.
Borrell ha inoltre sottolineato l'importanza della partnership con il Marocco, definendola "più importante che mai nel contesto geopolitico attuale". Tale enfasi suggerisce una corsa sfrenata tra alcuni attori esterni per ottenere un punto d'appoggio che permetta loro di rafforzare i propri interessi economici nel Sahara occidentale occupato.
La posizione strategica della regione, situata di fronte all'Oceano Atlantico e vicina al Sahel, all'Africa occidentale e all'Europa, la rende particolarmente appetibile. Inoltre, il Sahara occidentale occupato vanta diverse risorse, tra cui sabbia, ricchezza ittica, minerali e un futuro promettente nell'economia verde.
Tali indicatori, insieme alle precedenti mosse di Spagna, Israele, Francia, Emirati Arabi Uniti e altri paesi, destano preoccupazione e suonano un campanello d'allarme per la sovranità del popolo saharawi sul proprio territorio.
Ciò rende imperativo rafforzare il coordinamento tra le diverse componenti e i militanti del Fronte Polisario per consolidare e rafforzare i fattori di resistenza e confronto con il nemico su tutti i fronti e a tutti i livelli. È fondamentale includere l'accesso alle posizioni strategiche che sono, in primo luogo, la ragione della presenza di tali attori e delle loro posizioni negative sulla questione saharawi.