Ginevra, 6 aprile 2024 - Il Gruppo di lavoro sulla detenzione arbitraria del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite ha emesso un parere inequivocabile: il governo marocchino deve "liberare immediatamente" l'attivista e giornalista saharawi Khatri Dadda. La sua detenzione, definita "arbitraria" e "contraria alle norme internazionali", rappresenta una grave ingiustizia che non può essere ignorata.
Un caso emblematico di repressione:
Dadda, 25 anni, è stato arrestato il 24 dicembre 2019 e condannato a 20 anni di carcere per il suo impegno a favore dell'autodeterminazione del popolo saharawi e per aver documentato le violazioni dei diritti umani perpetrate dalle autorità marocchine nel Sahara occidentale occupato. Le sue "condizioni disumane" di detenzione e la sua ingiusta incarcerazione sono state denunciate da numerosi esperti delle Nazioni Unite, che hanno evidenziato come il caso di Dadda non sia isolato.
Un bavaglio alla libertà di stampa e di espressione:
Il Marocco, pur essendo l'attuale presidente del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, dimostra un'ostentata indifferenza verso le decisioni del gruppo di lavoro e le raccomandazioni degli organi internazionali. La repressione del dissenso, l'accanimento contro i giornalisti e gli attivisti sahrawi, e l'uso sistematico della detenzione arbitraria come strumento di controllo sono la triste realtà del Sahara occidentale.
Un appello all'azione:
La comunità internazionale non può rimanere inerte di fronte a tali violazioni. È fondamentale:
- Esercitare pressioni sul governo marocchino affinché rilasci immediatamente Khatri Dadda e tutti gli altri detenuti arbitrariamente.
- Sostenere il lavoro dei giornalisti e degli attivisti saharawi che, con coraggio e tenacia, documentano la realtà del Sahara occidentale.
- Promuovere un'inchiesta indipendente sulle violazioni dei diritti umani in corso nel territorio.
Solo con un impegno collettivo e una ferma condanna delle ingiustizie subite dal popolo saharawi si potrà ottenere il rispetto dei diritti umani e una soluzione pacifica al conflitto.
La videoconferenza del 19 aprile:
Il 19 aprile si terrà una videoconferenza con il consulente legale di Khatri Dadda per discutere il caso e la situazione dei giornalisti saharawi. È un'occasione importante per sensibilizzare l'opinione pubblica e ribadire la necessità di un cambiamento.
Non possiamo voltarci dall'altra parte. La libertà di Khatri Dadda e del popolo saharawi è una nostra responsabilità collettiva.
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