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Etichettatura di meloni e pomodori dal Sahara Occidentale: la Corte di Giustizia Europea si pronuncia


Il procuratore generale Tamara Ćapeta chiede l'indicazione del "paese d'origine" per riflettere la provenienza dal territorio conteso.

Lussemburgo, 22 marzo 2024 - La Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha ricevuto una richiesta dal procuratore generale Tamara Ćapeta per una specifica etichetta per i meloni e i pomodori provenienti dal Sahara Occidentale. La richiesta riguarda l'obbligo di includere sull'etichetta la menzione del "paese d'origine" che rifletta la loro provenienza dal territorio conteso e non dal Marocco.

L'etichettatura attuale è fuorviante, secondo Ćapeta:

L'etichetta che indica il Marocco come paese d'origine per questi prodotti è stata contestata dalla Confédération paysanne, un sindacato degli agricoltori francesi. Il procuratore generale concorda con la loro posizione, affermando che l'etichettatura è fuorviante perché implica che i prodotti provengano dal Marocco.

Il Sahara Occidentale ha uno status separato e distinto dal Marocco:

Ćapeta sottolinea che l'Unione Europea e la comunità internazionale riconoscono al Sahara Occidentale uno status separato e distinto dal Marocco. In conformità con il Codice doganale dell'Unione Europea e i regolamenti sull'etichettatura dei prodotti alimentari, il territorio del Sahara Occidentale dovrebbe essere indicato come paese d'origine per questi prodotti.

L'etichettatura corretta è fondamentale per i consumatori:

L'assenza di tale indicazione non solo contraddirebbe la posizione dell'Unione Europea sul Sahara Occidentale, ma ignorerebbe anche l'obbligo di includere informazioni "corrette, neutre e obiettive" sull'etichetta dei prodotti alimentari. Inoltre, la decisione del Tribunale dell'Unione Europea richiede un'unica origine ai fini dell'etichettatura, rafforzando la necessità di una specifica menzione del Sahara Occidentale.

La mancata indicazione del Sahara Occidentale come paese d'origine potrebbe fuorviare i consumatori:

Secondo il procuratore generale, la mancata menzione del Sahara Occidentale sull'etichetta potrebbe indurre i consumatori dell'Unione Europea a prendere decisioni di acquisto errate. È quindi fondamentale che l'etichetta rifletta correttamente l'origine di questi prodotti.

La Corte di Giustizia Europea si pronuncerà in una fase successiva:

Le conclusioni del procuratore generale non sono vincolanti per la Corte di Giustizia Europea, che si pronuncerà sulla questione in una fase successiva. La decisione della Corte avrà un impatto significativo sull'etichettatura dei prodotti alimentari provenienti dal Sahara Occidentale e influenzerà le scelte dei consumatori dell'Unione Europea.

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