Campi profughi saharawi, 23 novembre 2023 - Le Nazioni Unite hanno lanciato un piano biennale di aiuti da 214 milioni di dollari per i rifugiati saharawi in Algeria. L'obiettivo del piano è garantire la stabilità alimentare, un approvvigionamento idrico affidabile e il fabbisogno nutrizionale delle persone che vivono nei campi di Tindouf.
La donazione è insufficiente a soddisfare i bisogni dei rifugiati saharawi e che, anzi, potrebbe essere utilizzata come strumento di controllo da parte dei paesi occidentali.
Innanzitutto, la popolazione dei campi profughi è stimata in 173.600 persone, ma che questa cifra potrebbe essere sottostimata. In base alla cifra ufficiale delle Nazioni Unite, la donazione di 214 milioni di dollari equivale a 1.235 dollari pro capite in due anni. Se dividiamo questo importo per 24 mesi, otteniamo 51,5 dollari a persona. Se dividiamo questa cifra per 30 giorni, otteniamo 1,7 dollari al giorno per rifugiato.
Questa somma è insufficiente a garantire un livello di vita dignitoso ai rifugiati saharawi. Non permette loro di accedere a un'alimentazione sana, a un'istruzione di qualità o a cure mediche adeguate.
Inoltre, la donazione arriva in un momento in cui la guerra tra il Marocco e il Fronte Polisario si è intensificata. Questo potrebbe essere un tentativo da parte dei paesi occidentali di calmare i rifugiati saharawi e di prevenire un ulteriore escalation del conflitto.
Concludiamo affermando che il mondo sembra incapace di rispettare la legalità internazionale e che crede che la beneficenza possa sostituire la legge.
L'articolo solleva una serie di questioni importanti sulla situazione dei rifugiati saharawi. La donazione delle Nazioni Unite è un passo positivo, ma è importante che sia accompagnata da un impegno concreto per risolvere il conflitto e garantire il diritto all'autodeterminazione del popolo saharawi.
