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CEAS-Sahara esprime preoccupazione per inclusione del Marocco nei Mondiali 2030


Madrid, 9 ottobre 2023 - Il CEAS-Sahara, il Coordinatore statale delle associazioni spagnole di solidarietà con il Sahara, ha espresso la sua preoccupazione per l'inclusione del Marocco tra le sedi dei Mondiali 2030.

In una dichiarazione rilasciata dall'organizzazione, il CEAS-Sahara sottolinea l'importanza di un evento sportivo della portata della Coppa del Mondo 2030 che rifletta i valori della sportività e del rispetto dei diritti umani. L'organizzazione esprime il suo malcontento per la mancata risposta ad una lettera precedentemente inviata all'ex presidente della Reale Federcalcio spagnola (RFEF) e sottolinea che l'inclusione del Marocco, paese che occupa il Sahara Occidentale, dovrebbe essere una condizione necessaria per non formare parte della candidatura iberica.

Il CEAS-Sahara è impegnato a monitorare da vicino il processo, poiché teme che il Marocco possa approfittare di questo evento sportivo per "insabbiare" la sua occupazione e le violazioni dei diritti umani nel Sahara Occidentale. Inoltre, l'organizzazione ricorda che la Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha dichiarato in più occasioni che il Sahara Occidentale è un territorio "separato e distinto" dal Marocco, e che qualsiasi tentativo di includere il Sahara Occidentale occupato nella celebrazione della Coppa del Mondo 2030 sarebbe una violazione del diritto internazionale.

L'organizzazione che coordina più di 200 associazioni di solidarietà con il Popolo Saharawi, raggruppate in diverse federazioni autonome, invita il governo spagnolo a garantire che le partite in Marocco si giochino esclusivamente sul suo territorio e a garantire che tutte le informazioni relative alla Coppa del Mondo rispettino i confini riconosciuti, evitando di mostrare il Sahara Occidentale come parte del Marocco. In questo senso, il CEAS-Sahara avverte che sarà attento a qualsiasi irregolarità e esigerà il diritto alla rettifica se si verificano errori nella copertura mediatica.

Allo stesso modo, l'organizzazione sottolinea che il Marocco ha una storia di uso di estorsioni e ricatti nelle relazioni internazionali e mette in guardia il governo spagnolo su possibili tensioni nelle relazioni con il Marocco e il Portogallo fino allo svolgimento della Coppa del Mondo. Segnalano anche il precedente spionaggio del presidente Sánchez e di diversi ministri spagnoli attraverso il software Pegasus.

Infine, il CEAS-Sahara invita la comunità internazionale a rimanere vigile e a garantire che la celebrazione della Coppa del Mondo 2030 in Marocco si svolga nel rispetto dei principi del diritto internazionale e senza legittimare un'occupazione illegale nel Sahara Occidentale.

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