Campi profughi saharawi, 18 maggio 2023 - Il Presidente della Repubblica Araba Saharawi Democratica e Segretario Generale del Fronte POLISARIO, Brahim Gali, ha affermato che “la principale responsabilità delle Nazioni Unite nel conflitto del Sahara Occidentale è esercitare tutte le pressioni necessarie sul Marocco affinché rispett il diritto internazionale”.
In un'intervista all'Agenzia di stampa saharawi (SPS), il presidente saharawi ha chiarito che "la vera minaccia alla pace, alla sicurezza e alla stabilità dell'intera regione viene dalla politica aggressiva ed espansionistica dello Stato occupante del Marocco.
Pertanto la responsabilità delle Nazioni Unite, in particolare del Consiglio di sicurezza, è quella di aumentare la pressione sul Marocco affinché rispetti le sue risoluzioni e consenta alla Missione delle Nazioni Unite per il referendum nel Sahara occidentale (MINURSO) di svolgere la missione ad essa assegnata, che è l'organizzazione di un referendum di autodeterminazione.
Gali ha aggiunto che "il Polisario si è impegnato con tutta onestà, serietà e reale volontà a cooperare con gli sforzi delle Nazioni Unite".
Ha sottolineato che esiste un accordo che è stato approvato e firmato da entrambe le parti, Fronte POLISARIO e Marocco, e approvato dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, sulla base del Piano di Insediamento ONU-Africa del 1991, che ha portato alla creazione della Missione delle Nazioni Unite per il Referendum nel Sahara Occidentale, nota come MINURSO”.
“Dopo più di trent'anni, è diventato chiaro che l'intransigenza marocchina, che si basa sull'ostruzione e sulla procrastinazione, e poi procede al rifiuto assoluto di conformarsi ai requisiti del Piano di insediamento, è sponsorizzata e apertamente incoraggiata da alcuni poteri all'interno della Sicurezza delle Nazioni Unite Consiglio, compresi i tentativi di deviare il processo di pace nel Sahara occidentale dal suo quadro giuridico naturale, che si basa sulla decolonizzazione, l'autodeterminazione e il diritto all'indipendenza dei popoli e dei paesi colonizzati.
"Rinnoviamo tuttavia la nostra sincera disponibilità a cooperare alla decolonizzazione dell'ultima colonia in Africa, riaffermando che il popolo Saharawi non ha accettato e non accetterà alcuna soluzione che non preveda espressamente la garanzia dell'esercizio da parte del popolo Saharawi dei proprio diritti", conclude il presidente saharawi.