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Si dimette il religioso di Mohamed VI che ha scatenato la tensione invocando la "Jihad" contro Algeria, Sahara occidentale e Mauritania

Marocco, 29 agosto 2022 - Due settimane dopo le sue dichiarazioni ostili all'Algeria e alla Mauritania, sabato 28 agosto il religioso marocchino di Mohamed VI, Ahmed Raissouni , presidente dell'Unione internazionale degli studiosi musulmani (UIOM), è stato costretto a dimettersi. 

Dopo queste dimissioni, l'OIM ha annunciato l'imminente pubblicazione di un comunicato stampa per rendere effettive le dimissioni dell'imam marocchino.

In una recente intervista, Raissouni ha ulteriormente alimentato le tensioni nel Maghreb. Il religioso marocchino ha assicurato di essere favorevole al Marocco che recuperi i confini del "grande Maghreb" , cioè il territorio precedente alla colonizzazione francese, che comprenderebbe tutti i territori saharawi, la Mauritania e parte dell'Algeria, oltre alle città spagnole autonome di Ceuta e Melilla. Raissouni ha chiesto la Jihad,  la “guerra santa” contro gli infedeli.

Le dichiarazioni di Raissouni hanno sollevato critiche nel mondo arabo, in particolare in Algeria, che dal 2021 ha interrotto le sue relazioni diplomatiche con il Marocco a causa del conflitto nel Sahara occupato occupato. Ma hanno anche generato disagio nell'organizzazione da lui presieduta, che ha pubblicato un comunicato in cui chiarisce che le sue parole sono limitate all'ambito della sua opinione personale e che non rappresentano i sentimenti dell'Unione internazionale degli accademici musulmani. .

L'Associazione degli studiosi musulmani algerini (AOMA) è stata la prima a reagire e ha deciso di congelare la propria adesione all'Unione internazionale degli studiosi musulmani (UIOM), in seguito alle dichiarazioni provocatorie di Raissouni contro l'Algeria. 

In un comunicato alla televisione algerina, il presidente dell'AOMA, Abderezzak Guessoum, aveva annunciato il congelamento delle attività dell'Associazione nell'UIOM, fino a quando il suo presidente, Ahmed Raïssouni, non ha presentato "scuse solenni e inequivocabili" o le sue dimissioni dal suo incarico.

In Mauritania, le dichiarazioni di Raissouni hanno suscitato proteste da parte dei partiti politici e dell'Unione nazionale degli studiosi mauritani.

Nella sua intervista, Raissouni ha anche evidenziato che “Ulama" e predicatori marocchini sono pronti ad organizzare “Una marcia verde” su Tindouf in Algeria dove risiedono migliaia di profughi Saharawi.

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