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Il presidente saharawi chiede un'autentica solidarietà araba


Il presidente saharawi, Brahim Ghali, ha chiesto giovedì una vera solidarietà araba con il popolo saharawi nella sua legittima lotta per l'autodeterminazione e l'indipendenza del Sahara occidentale, sottolineando che lo Stato occupante marocchino rappresenta un serio minaccia alla pace e alla stabilità nella regione e nel mondo.

In un discorso pronunciato alla chiusura della Conferenza araba in solidarietà con il popolo Saharawi nei campi profughi, il presidente Gali ha affermato che "il popolo Saharawi conserverà per sempre questa lodevole iniziativa nella sua memoria collettiva. 

Ha affermato che questa conferenza "ci porta ancora più vicino a un obiettivo che, sebbene sembri difficile da raggiungere, non è impossibile”. 

Il presidente saharawi ha affrontato, nel suo discorso ai partecipanti a questa conferenza, l'evoluzione della causa del popolo saharawi, soprattutto dal 13 novembre 2020, quando lo stato di occupazione marocchino ha violato l'accordo di cessate il fuoco.

Per il presidente Gali, il popolo Saharawi “aspetta da più di trent'anni, con pazienza e collaborazione, che le Nazioni Unite adempiano ai propri impegni e responsabilità, per poter esercitare il proprio diritto all'autodeterminazione e all'indipendenza".

Il presidente saharawi ha condannato i tentativi di trasformare la Missione delle Nazioni Unite per il Referendum nel Sahara Occidentale (Minurso) in "un mero strumento per legittimare la realtà dell'occupazione militare illegale marocchina nei territori saharawi".

Il presidente saharawi ha ringraziato le posizioni dei paesi che sostengono la questione saharawi e il suo popolo nella loro lotta per l'indipendenza.

Ha espresso i suoi ringraziamenti e la sua gratitudine all'Algeria, al suo popolo e al suo governo, per le loro onorevoli posizioni.

Ha inoltre accolto con favore la posizione del Sudafrica, simbolo della lotta contro l'apartheid, a favore della lotta dei popoli Saharawi e Palestinesi per il loro diritto all'autodeterminazione e all'indipendenza. Il presidente saharawi ha anche ringraziato la Mauritania che, ha ricordato, era presente fin dall'inizio della prima guerra di liberazione contro l'occupazione.

Alla fine Gali ha affermato che “il popolo Saharawi non nutre rancore nei confronti del fraterno popolo marocchino e aspiriamo a liberarci dell'ingiustizia e della tirannia e costruire relazioni strette basate sulla fraternità, il buon vicinato e il rispetto reciproco tra i due Paesi arabi".

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