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CONASADH chiede all'ONU di conoscere la sorte dei 15 giovani sahrawi scomparsi 16 anni fa


La Commissione nazionale saharawi per i diritti umani (CONASADH) ha condannato fermamente il crimine di sparizione forzata contro il gruppo dei 15 giovani sahrawi, incolpando lo stato di occupazione marocchino per il loro destino.

In una dichiarazione rilasciata in occasione del 16° anniversario della scomparsa dei 15 giovani sahrawi, CONASADH ha chiesto che il Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulle sparizioni forzate continui il suo lavoro e si impegni a scoprire il destino dei 15 sahrawi e di tutti gli scomparsi Saharawi, soprattutto dopo la scoperta di due fosse comuni a Fadrat Lagueaa e di altre tombe negli ultimi anni nel Sahara occidentale.

Ha inoltre invitato le Nazioni Unite, il Comitato internazionale della Croce Rossa e tutti gli organismi e le organizzazioni per i diritti umani a intervenire presso le autorità di occupazione marocchine per prevenire ulteriori sparizioni forzate commesse contro i sahrawi sotto occupazione e per rivelare il destino di tutti i Saharawi scomparsi.

L'ONG saharawi per i diritti umani ha chiesto al Comitato Internazionale della Croce Rossa di assumersi le proprie responsabilità e di rispettare le disposizioni pertinenti delle Convenzioni di Ginevra, e di visitare le città occupate per verificare e riferire sulla situazione dei diritti umani.

15 giovani sahrawi di età compresa tra 17 e 30 anni vengono rapiti e scompaiono il 25 dicembre 2005 nel Sahara occidentale.

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