Firenze, 15 luglio 2025 – Una giornata densa di emozioni e significati si è svolta lunedì 14 luglio nel cuore di Firenze, dove il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio ha aperto le sue porte ai Piccoli Ambasciatori di Pace Saharawi, nell’ambito di un programma estivo di accoglienza che da decenni rafforza il legame solidale tra la Toscana e il popolo saharawi.
L’iniziativa ha visto la partecipazione della sindaca di Firenze, dei vertici della Regione Toscana e di numerosi rappresentanti delle associazioni impegnate a fianco del popolo saharawi. Dopo la cerimonia in Comune, la delegazione è stata accolta anche presso la sede della Regione in Palazzo Strozzi Sacrati dal presidente Eugenio Giani, insieme alle assessore Alessandra Nardini e Serena Spinelli.
Tra i presenti, anche Abdalahi Bucheiba, rappresentante del Fronte Polisario in Toscana, e numerosi amministratori locali e volontari della rete di solidarietà, tra cui il sindaco di Pontassieve, Carlo Boni, e le associazioni Hurria, SaharawInsieme ODV, Ban Slout Larbi, Città Visibili APS, Selma 2.0, Progetto Saharawi Cascina, Comitato Selma.C e Rete Saharawi.
Durante la giornata, i bambini hanno visitato anche la mostra fotografica allestita presso la sede della Regione, curata da Città Visibili APS, che racconta attraverso immagini evocative l’esilio forzato del popolo Saharawi da oltre 50 anni. L’esposizione si ispira alle “Prigioni” di Michelangelo, simbolo potente di libertà e autodeterminazione.
Un’accoglienza d’amore e un impegno concreto:
«La Toscana – ha dichiarato il presidente Giani – ha sempre riconosciuto nel popolo Saharawi una grande nazione amica dell’Italia. Il nostro è un rapporto profondo e sincero, che nasce da valori comuni di pace, giustizia e diritti». Giani ha sottolineato come la Regione sia storicamente vicina ai popoli che lottano per l’autodeterminazione.
L’assessora Serena Spinelli, rientrata da poco da una missione nei campi profughi di Tindouf, ha raccontato con emozione la dignità incontrata tra le famiglie saharawi e ha ringraziato le amministrazioni e le associazioni che rendono possibile l’accoglienza. «Questa – ha detto – è la Toscana dell’accoglienza d’amore, che vuole offrire a questi bambini giorni di serenità, lontani dalle difficoltà quotidiane dei campi».
L’assessora Alessandra Nardini ha ricordato come la Toscana sia «terra di pace, diritti e solidarietà». Ha sottolineato l'importanza di mantenere alta l’attenzione sulla questione saharawi, estendendo un pensiero anche alla causa palestinese e a tutti i popoli a cui ogni giorno vengono negati i diritti fondamentali. «Essere qui oggi – ha detto – è anche un modo per ribadire il nostro impegno a favore della libertà e dell’autodeterminazione».
Nardini ha inoltre ricordato Giorgio Savini, volontario dell’associazione Hurria recentemente scomparso, figura centrale nei progetti di solidarietà, e ha rivolto un ringraziamento speciale al personale sanitario toscano, che ogni anno si prende cura dei piccoli ambasciatori, spesso sottoponendoli a controlli medici fondamentali.
Un progetto che unisce territori e cuori:
Nel 2025 sono 35 i bambini saharawi accolti nei comuni di Castelfiorentino, Pontassieve e Sesto Fiorentino, mentre a livello nazionale sono 116 i giovani ospitati in sette regioni italiane. Il programma di accoglienza, promosso dalla Rete Italiana di Solidarietà con il Popolo Saharawi, continua a rappresentare un ponte umano e politico tra due realtà geograficamente distanti ma profondamente unite da ideali comuni.
L’incontro odierno ha rappresentato molto più di una cerimonia istituzionale: è stato un messaggio chiaro e forte di vicinanza, solidarietà e impegno civile. La Toscana, ancora una volta, si conferma terra amica del popolo Saharawi e di tutti i popoli che lottano per i propri diritti, nel nome della pace, della giustizia e della libertà.
