Bruxelles, 8 febbraio 2025 - La Corte di Giustizia Europea (CGUE) ha inferto un nuovo colpo alla Commissione Europea, respingendo la sua richiesta di rettificare alcune sentenze relative al Sahara Occidentale. In particolare, la Corte ha ribadito la distinzione tra la "popolazione" del Sahara Occidentale e il "popolo" del Sahara Occidentale, quest'ultimo titolare del diritto all'autodeterminazione.
Oubbi Buchraya Bachir, rappresentante del Fronte POLISARIO presso la Svizzera, le Nazioni Unite e le organizzazioni internazionali a Ginevra, ha dichiarato che questa decisione "conferma l'impegno della Corte nei confronti della solida base giuridica su cui si basano le sentenze dal 2015 al 2024, derivante dal diritto internazionale e dal diritto inalienabile del popolo saharawi all'autodeterminazione, che implica la sovranità sulle proprie risorse naturali".
La Corte ha dunque riconosciuto che gli accordi precedentemente stipulati tra l'Unione Europea e il Marocco sono nulli, in quanto non hanno ottenuto il consenso del popolo saharawi, detentore esclusivo della sovranità sulle proprie risorse.
La decisione della CGUE rappresenta una vittoria per il Fronte POLISARIO, che da anni si batte per il riconoscimento del diritto all'autodeterminazione del popolo saharawi e per la tutela delle proprie risorse naturali.
Il gruppo di monitoraggio internazionale Western Sahara Resource Watch (WSRW) ha definito il tentativo della Commissione Europea di distorcere la demografia del Sahara Occidentale un "palese atto di manipolazione, progettato per indebolire le chiare decisioni della Corte".