Campi profughi saharawi, 15 febbraio 2025 - La recrudescenza del fenomeno dei cani randagi nei campi profughi saharawi sta generando terrore tra i cittadini e ingenti danni al bestiame, mettendo in luce la preoccupante assenza delle autorità competenti. Negli ultimi tempi, diverse famiglie, soprattutto nella Wilaya di Smara, hanno subito perdite significative di animali a causa degli attacchi di branchi di cani, che agiscono indisturbati, soprattutto durante le ore notturne.
Le testimonianze raccolte descrivono scene di panico e devastazione: animali sbranati all'interno dei recinti, pecore uccise a decine e un senso di insicurezza che pervade le comunità. Gli abitanti dei distretti di Hauza e Jderiya avevano già lanciato l'allarme per l'invasione di cani randagi nelle aree residenziali, specialmente quelle ai margini della provincia, rappresentando una seria minaccia per la sicurezza, soprattutto all'alba e al tramonto.
Questo problema evidenzia una piaga sociale che affligge la regione: l'allevamento incontrollato di cani e la loro presenza nei centri abitati, trasformati in fonte di apprensione e paura per le famiglie, a causa del pericolo che rappresentano per la salute e la sicurezza delle persone e degli animali. Incidenti simili si sono verificati anche a Laayoune, Auserd e Boujdour, con famiglie che hanno subito perdite di bestiame a causa degli attacchi di questi cani, spesso rabbiosi, soprattutto durante la notte.
La minaccia non si limita al bestiame. La presenza di questi cani randagi, che circolano liberamente anche in pieno giorno in istituzioni, negozi e stazioni di taxi, rappresenta un pericolo concreto per bambini e anziani. Inoltre, la mancanza di controllo sanitario solleva preoccupazioni sulla possibile diffusione di malattie gravi come la rabbia. La maggior parte di questi cani proviene dalle aree periferiche di Tindouf.
