Marocco, 29 gennaio 2025 - La famiglia del prigioniero politico saharawi Abdalahi Luali Lekhfauni, membro del gruppo Gdeim Izik e detenuto nella prigione centrale di Kenitra, a nord di Rabat, ha denunciato gravi violazioni dei diritti umani subite dal proprio congiunto. Secondo quanto riferito all’Associazione per la protezione dei prigionieri saharawi nelle prigioni marocchine, Lekhfauni sarebbe stato minacciato dal medico della clinica della prigione, il dottor Sawi Mohamed, che gli avrebbe negato il diritto alle cure mediche.
In particolare, il 21 gennaio 2025, il medico della struttura carceraria avrebbe minacciato di trasferire forzatamente Lekhfauni in un’unità di salute mentale solo perché aveva richiesto un trattamento sanitario adeguato, un diritto fondamentale di ogni detenuto. Inoltre, la famiglia del prigioniero ha denunciato che il dottor Mohamed lo avrebbe escluso deliberatamente dall’elenco dei casi medici che necessitavano di trasferimenti ospedalieri per esami e cure specialistiche. A peggiorare la situazione, sarebbero stati confiscati molti dei farmaci sedativi di cui Lekhfauni aveva bisogno, nonostante soffra di forti dolori al ginocchio destro e non abbia ricevuto alcuna assistenza medica per tutto il 2024.
Di fronte a questa grave situazione, la famiglia del prigioniero ha dichiarato che ritiene la Delegazione generale per l’amministrazione delle prigioni del Marocco direttamente responsabile della sicurezza fisica e psicologica del proprio caro. Ha inoltre sottolineato l’obbligo dell’amministrazione carceraria di garantire la protezione necessaria contro qualsiasi minaccia o provocazione, in conformità con la decisione emessa dal Relatore speciale delle Nazioni Unite sulla detenzione arbitraria. Tale decisione impone la tutela dei membri del gruppo Gdeim Izik contro qualsiasi forma di maltrattamento o abuso all’interno delle carceri marocchine.
Questa denuncia solleva forti preoccupazioni sulla condizione dei prigionieri politici saharawi e richiede un’azione immediata da parte delle organizzazioni internazionali per i diritti umani al fine di monitorare la situazione e garantire il rispetto delle norme internazionali in materia di detenzione e trattamento dei detenuti.