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Un grido unitario per la giustizia: i popoli indigeni stanno con i Sahrawi


Cuzco, (Perù), 22 agosto 2024 – I leader indigeni di tutto il mondo si sono riuniti a Cuzco, in Perù, per l'Assemblea mondiale delle Prime Nazioni, lanciando un appello forte al sostegno internazionale per il popolo Sahrawi. L'incontro, tenutosi dal 18 al 20 agosto 2024, ha riunito rappresentanti delle comunità indigene dell'America Latina, dell'Africa e oltre.

L'Organizzazione delle Prime Nazioni (OFN) ha rilasciato una dichiarazione rivolta alla comunità internazionale, sottolineando l'urgente necessità di "riconoscere e proteggere i diritti dei popoli indigeni, in particolare i diritti del popolo Saharawi".

Rivolgendosi virtualmente all'assemblea, l'ambasciatore saharawi Mohamed Alí Alí Salem ha sottolineato la lotta in corso del suo popolo. Nel frattempo, la rinomata attivista per i diritti umani e autrice Kari Krenn ha evidenziato la difficile situazione delle comunità indigene in tutto il mondo e ha fatto luce sulla situazione specifica nel Sahara Occidentale.

In una forte dimostrazione di solidarietà, l'assemblea ha chiesto una risoluzione definitiva del conflitto nel Sahara Occidentale, esprimendo un incrollabile sostegno alla Repubblica Araba Saharawi Democratica (RASD).

L'OFN ha annunciato che la seconda Assemblea mondiale delle Prime Nazioni si terrà in Guatemala, culla della civiltà Maya.

La dichiarazione ha sottolineato “l’urgente necessità di un nuovo processo di civilizzazione che rispetti i diritti e le culture delle nazioni indigene”, sottolineando l’interconnessione delle loro lotte per la sopravvivenza delle loro comunità e la protezione di Madre Terra.

Una dichiarazione di condanna del genocidio:

L'OFN ha anche rilasciato una dichiarazione separata che condanna il "genocidio" commesso contro il popolo saharawi. La dichiarazione affermava:

Violazioni sistematiche: il popolo Saharawi ha subito gravi violazioni dei diritti umani, tra cui la negazione del diritto all'autodeterminazione, all'integrità fisica e all'identità culturale.

Distruzione culturale: l'occupazione del loro territorio ha portato all'erosione della loro cultura, lingua e tradizioni.

Sfruttamento delle risorse: lo sfruttamento delle risorse naturali del Sahara Occidentale ha aggravato la povertà e il danno ambientale.

L'OFN ha esortato la comunità internazionale, in particolare l'ONU e l'Unione Africana, ad agire immediatamente per porre fine alle violazioni dei diritti umani nel Sahara Occidentale. La dichiarazione ha chiesto:

Autodeterminazione: la restituzione del Sahara Occidentale ai suoi legittimi abitanti.

Responsabilità spagnola: la Spagna, in quanto ex potenza coloniale, dovrebbe assumersi la propria responsabilità storica e sostenere il diritto del popolo saharawi all'autodeterminazione.

Fine dello sfruttamento: la cessazione dello sfruttamento delle risorse naturali del Sahara Occidentale.

L'OFN ha ribadito il suo impegno nella lotta per la giustizia, la pace e i diritti di tutti i popoli indigeni.

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