Campi profughi saharawi, 23 agosto 2024 - Il 22 agosto di ogni anno, il popolo saharawi si stringe attorno al ricordo di Mariem Hassan, la sua cantante più amata, scomparsa nel 2015. La sua voce, potente e dolce al tempo stesso, ha accompagnato per decenni la lotta per l'autodeterminazione del Sahara Occidentale, diventando un simbolo universale di resistenza e speranza.
Nata nel 1958 in un accampamento nomade nei pressi di Smara, Mariem Hassan ha assorbito fin da piccola la ricca tradizione musicale saharawi. In una cultura dove la musica è strettamente legata alla poesia e alla vita quotidiana, la sua voce si è presto distinta, diventando un ponte tra le generazioni e un veicolo per trasmettere i valori e le aspirazioni del suo popolo.
La musica saharawi è un mosaico di suoni e ritmi, dove i tamburi tebales e le voci si intrecciano per celebrare i momenti importanti della vita. Mariem Hassan, con la sua voce calda e avvolgente, ha interpretato sia i canti tradizionali che le canzoni più moderne, composte per denunciare l'occupazione del Sahara Occidentale e per sostenere la causa dell'indipendenza.
Il suo impegno artistico l'ha portata a viaggiare in tutto il mondo, diffondendo la cultura saharawi e sensibilizzando l'opinione pubblica sulla difficile situazione del suo popolo. Nonostante la fama, Mariem Hassan è sempre rimasta legata alle sue origini, mantenendo un profondo rispetto per le tradizioni e per i valori della sua comunità.
La sua scomparsa, avvenuta nel campo profughi di Smara, ha lasciato un vuoto incolmabile nel cuore dei saharawi. Tuttavia, la sua eredità musicale continua a vivere, ispirando nuove generazioni di artisti e attivisti. Le canzoni di Mariem Hassan sono un inno alla libertà, alla giustizia e alla dignità umana, un messaggio universale che trascende i confini geografici e culturali.
