Algeri, 27 agosto 2024 - Lo scandalo che ha coinvolto il Marocco durante la riunione ministeriale della Conferenza Internazionale di Tokyo sullo Sviluppo Africano (TICAD) ha scatenato una reazione isterica da parte del regime del Makhzen e della sua stampa. Quest'ultima ha avviato una campagna di propaganda per promuovere una presunta vittoria ottenuta grazie alla supposta esclusione della Repubblica Araba Saharawi Democratica (RASD) dal prossimo vertice del Forum sulla Cooperazione Cina-Africa (FOCAC), previsto per il 5 e 6 settembre 2024 a Pechino.
In realtà, la stampa marocchina sta cercando di mascherare quello che dovrebbe essere definito "lo scandalo del Marocco a Tokyo". Le manovre del Marocco per impedire la partecipazione della RASD alla riunione ministeriale del TICAD, tenutasi il 24 e 25 agosto 2024 in Giappone, sono infatti fallite in modo clamoroso.
Per smascherare le falsità diffuse dal Makhzen, è utile esaminare le decisioni e le pratiche dell'Unione Africana (UA) in materia di partenariati. Le partnership tra l'UA e vari attori internazionali si suddividono in due categorie principali.
La prima riguarda i partenariati multilaterali, in cui l'UA è un attore centrale, come nel caso del TICAD o degli incontri con l'Unione Europea e la Lega Araba. In questi contesti, l'UA organizza e presiede con la controparte straniera, e tutti i suoi stati membri hanno il diritto di partecipare.
La seconda categoria include i partenariati bilaterali tra un paese e più paesi africani, come il Forum sulla Cooperazione Cina-Africa. In questi casi, la partecipazione è limitata ai paesi invitati dal paese ospitante, in base alla qualità e al livello delle loro relazioni bilaterali.
Il Forum sulla Cooperazione Cina-Africa, sin dalla sua creazione nel 2000, rientra tra i meccanismi bilaterali che collegano la Cina a diversi paesi africani, senza il coinvolgimento dell'Unione Africana. Pertanto, la Repubblica Saharawi, come altri paesi africani, non ha mai partecipato a tali incontri. Di conseguenza, l'affermazione del Marocco di una sua presunta esclusione è priva di fondamento.
Diventa quindi evidente il quadro delle menzogne e delle accuse diffuse dal Makhzen, incapace di far fronte ai colpi ricevuti dall'Unione Africana, dal Giappone e dagli altri paesi africani che non hanno tollerato il comportamento della delegazione marocchina a Tokyo.
Curiosamente, mentre il Makhzen diffonde falsità sul prossimo vertice in Cina, ignora deliberatamente le posizioni storiche e costanti della Cina sulla decolonizzazione del Sahara Occidentale, ribadite in più occasioni, inclusa la visita di Stato del Presidente Abdelmadjid Tebboune in Cina nel luglio 2023. In quell'occasione, la Cina aveva riaffermato il suo sostegno a una soluzione giusta e duratura per il popolo saharawi, in conformità con le risoluzioni delle Nazioni Unite.
La nuova offensiva del Marocco appare quindi come un disperato tentativo del Makhzen di distogliere l'attenzione dello scandalo di Tokyo e di coprire la crescente presa di consapevolezza della comunità internazionale sulla questione Saharawi. Piuttosto che isolare la Repubblica Saharawi, le manovre del Marocco hanno contribuito a rafforzarne la presenza sulla scena internazionale, ribadendo che l'occupazione del Sahara Occidentale è destinata a finire.