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Sahara Occidentale: 48 anni di occupazione e sfruttamento illegale


di Ana Miranda, eurodeputata Verdi/ALE

Madrid, 3 gennaio 2024:

Il Sahara Occidentale è un territorio conteso da Marocco e Fronte Polisario dal 1975, anno in cui il Marocco invase il territorio durante il processo di decolonizzazione avviato dalla Spagna. Da allora, il Marocco occupa illegalmente il territorio, violando le risoluzioni delle Nazioni Unite che prevedono un referendum di autodeterminazione per il popolo sahrawi.

Nonostante la sentenza storica della Corte di Giustizia dell'Unione Europea che ha considerato gli accordi commerciali e di pesca dell'UE con il Marocco non applicabili al Sahara Occidentale, le risorse naturali del territorio continuano ad essere sfruttate illegalmente dal Marocco.

In questo contesto, il cambiamento di posizione del governo spagnolo, che ha abbracciato le tesi del governo marocchino sul Sahara Occidentale, è particolarmente preoccupante. L'iniziativa di autonomia presentata dal Marocco nel 2007 è considerata oggi dalla Spagna come la base più seria, credibile e realistica per risolvere la situazione nell'ex colonia spagnola.

Tuttavia, questa posizione è stata criticata da numerosi osservatori, che la considerano una violazione del diritto internazionale e un tradimento dei diritti del popolo sahrawi.

In un'intervista a Euronews, Ana Miranda, eurodeputata Verdi/ALE e vicepresidente dell'Intergruppo di sostegno al Sahara occidentale del Parlamento europeo, ha dichiarato:


"Il Marocco occupa illegalmente il Sahara Occidentale da più di 48 anni, violando le risoluzioni delle Nazioni Unite. Le potenze occidentali devono ancora intraprendere azioni decisive per porre fine a questa violazione del diritto internazionale.

Aspettiamo con impazienza la decisione della Curia che, si spera, metterà fine a questa occupazione illegale. Inoltre, chiediamo una difesa decisa degli accordi dell'ONU per l'indizione di un referendum nel Sahara Occidentale, che permetta ai Saharawi di determinare il loro futuro."

La Miranda ha inoltre denunciato la complicità delle autorità europee con il Marocco, che ha ostacolato la presentazione e l'approvazione di risoluzioni a sostegno del popolo sahrawi nel Parlamento europeo.

"La complicità con il Marocco si estende oltre i confini spagnoli e abbraccia la questione del 'MoroccoGate', in cui le autorità europee sono diventate complici e ostaggi della pressione marocchina sull'immigrazione.

Questa collusione ha addirittura ostacolato la presentazione e l'approvazione di risoluzioni a sostegno del popolo sahrawi nel Parlamento europeo. Un esempio di ciò è l'impossibilità per l'attivista sahrawi Sultana Haya di raggiungere la finale dei Premi Sacharov e il recente rifiuto della residenza da parte dello Stato spagnolo ad un altro combattente sahrawi, Aminetou Haidar."

La Miranda ha concluso il suo intervento con un appello alla comunità internazionale:

"Forse, metaforicamente parlando, bisognerebbe fare la Politica con la P maiuscola per creare la Storia con la H maiuscola. In questa narrazione storica, la difesa dei diritti umani deve andare oltre la mera retorica, sia nel Sahara Occidentale che a Gaza, dove non possiamo più lasciarci commuovere esclusivamente dagli eterni campi profughi o dal tragico destino di migliaia di bambini assassinati da un esercito codardo. interessati solo allo sterminio di un popolo."

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