Ginevra, 16 gennaio 2024 - La recente nomina del Marocco a presidente del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite per l'anno 2024 ha suscitato intense critiche da parte di Right Livelihood, un'importante organizzazione per i diritti umani. La designazione, effettuata durante la riunione del Consiglio del 10 gennaio 2024, ha sollevato notevoli preoccupazioni sulla credibilità e sull'efficacia del principale organismo delle Nazioni Unite dedicato ai diritti umani.
Omar Zniber, rappresentante permanente del Marocco, ha assunto la presidenza con 30 voti sui 47 disponibili. Nonostante questi numeri, permangono preoccupazioni sulla situazione dei diritti umani in Marocco, soprattutto in relazione all'occupazione illegale del territorio del Sahara occidentale e alla continua repressione della sua popolazione.
La Risoluzione 60/251 dell'Assemblea Generale stabilisce standard elevati per i membri del Consiglio per i diritti umani nella promozione e protezione dei diritti umani. Il Marocco è stato individuato per violazioni sistematiche nel Sahara Occidentale, mettendo in dubbio la sua idoneità a guidare il Consiglio.
Le critiche alla scelta del Marocco sono state forti, con Aminatou Haidar, un eminente difensore dei diritti umani saharawi e vincitrice del premio Right Livelihood, che ha espresso il suo disappunto. Haidar ha dichiarato: "L'elezione del Marocco è una vergogna per un'organizzazione internazionale impegnata a favore della democrazia e del rispetto dei diritti umani per tutti".
Le preoccupazioni riguardano la riluttanza del Marocco a cooperare con i meccanismi del Consiglio, nonché il suo coinvolgimento in rappresaglie contro attivisti sahrawi e difensori dei diritti umani. L'elezione di Zniber a presidente pone dei rischi per coloro che cercano di denunciare e affrontare le violazioni dei diritti nella regione.
Right Livelihood riafferma il suo impegno a sostenere Aminatou Haidar e il popolo Saharawi nella loro ricerca di autodeterminazione.
