Sahara occidentale, 9 dicembre 2023 - Il conflitto saharawi è stagnante da più di cinquant'anni, principalmente a causa dell'intransigenza del Marocco e della sua mancanza di volontà politica di rispettare gli impegni assunti con la comunità internazionale nel 1991. La guerra è tornata nel 2020, con il rischio di un ulteriore inasprimento delle operazioni militari.
In questo contesto, gli Stati Uniti hanno modulato la loro posizione riguardo al conflitto, includendo termini ambigui che si allontanano gradualmente dalla loro tradizionale posizione di sostegno indiscutibile alle tesi marocchine. Questo potrebbe segnare l'inizio di un cambiamento strategico.
Esattamente tre anni fa, l'ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, riconosceva la sovranità marocchina su parti della Repubblica Saharawi, in cambio della normalizzazione delle relazioni tra Rabat e Israele. Questa mossa ha rafforzato la posizione del Marocco, ma ha anche suscitato critiche da parte di molti paesi, tra cui l'Algeria, la Russia e la Cina.
Tre anni dopo, il sostegno all'occupazione marocchina si è attenuato. Il ministro degli Esteri americano, Anthony Blinken, ha affermato che l'autonomia marocchina per il Sahara Occidentale era uno dei "potenziali approcci", suggerendo che si potrebbero prendere in considerazione altre opzioni.
Questi cambiamenti nella politica estera statunitense trovano la loro spiegazione nel contesto geopolitico in cui si sono verificati. Il riconoscimento da parte di Trump della sovranità marocchina è avvenuto nel pieno degli Accordi di Abraham, promossi dal suo cognato Kushner. La presa di posizione di Biden, invece, si inserisce in un contesto attuale segnato dall'incapacità del Marocco e di Israele di tutelare i propri interessi nella regione, dall'inimicizia con tutti i vicini e dalla loro ostilità verso gli stati della NATO che non li sostengono.
La rinnovata iperattività degli Stati Uniti attorno al conflitto sahrawi e la loro nuova retorica possono rappresentare l'inizio di un nuovo cambiamento. Il ruolo di Washington come redattore neutrale delle risoluzioni del conflitto nel Consiglio di Sicurezza dell'ONU è stato gravemente compromesso dal suo dichiarato sostegno a una delle parti. Rimanendo neutrali, gli Stati Uniti potrebbero moderare l'ostilità del Marocco verso i suoi alleati della NATO e proteggerli dalle ritorsioni economiche che Algeri potrebbe subire.
