Bologna, 9 dicembre 2023 - Attivisti e organizzazioni umanitarie hanno denunciato le gravi violazioni dei diritti umani che il popolo saharawi subisce da parte del Marocco, durante una conferenza tenutasi presso l'Università di Bologna.
L'evento, organizzato dalla Cattedra di Diritto costituzionale comparato dell'Università di Bologna, con il patrocinio della Rete Saharawi e di Amnesty International, è stato rivolto agli studenti del corso di diritto internazionale. L'obiettivo era fornire testimonianza vive sulle gravi violazioni dei diritti umani che il popolo saharawi subisce da parte del Marocco a causa della mancata applicazione delle risoluzioni ONU e del diritto internazionale.
L'evento è stato introdotto da Silvia Bagni, professoressa associata in diritto pubblico comparato presso l'Università di Bologna.
Nel corso dell'evento, sono intervenuti Mohamed Dihani, attivista per i diritti del popolo saharawi nel Sahara Occidentale occupato, Fatima Mahfud, rappresentante del Fronte Polisario in Italia, e Caterina Lusuardi, presidente della Rete Saharawi - Solidarietà italiana con il popolo saharawi odv.
Dihani ha raccontato la sua esperienza di attivista per i diritti umani nel Sahara Occidentale. Ha denunciato le torture, le detenzioni arbitrarie e le violenze di cui è stato vittima da parte delle forze di sicurezza marocchine.
Mahfud ha invece fornito un quadro generale della situazione dei diritti umani nel Sahara Occidentale. Ha sottolineato che il Marocco ha imposto una serie di restrizioni arbitrarie ai diritti del popolo saharawi, tra cui la libertà di espressione, di riunione pacifica e di movimento.
Lusuardi ha infine lanciato un appello alla comunità internazionale affinché intervenga per porre fine alla repressione del popolo saharawi.
L'evento ha suscitato un forte interesse da parte del pubblico, che ha partecipato attivamente alla discussione. I relatori hanno sottolineato l'importanza di continuare a sensibilizzare l'opinione pubblica su questa grave situazione di violazione dei diritti umani.
