La situazione nel Sahara occidentale è grave. I civili sahrawi sono stati vittime di violenze e abusi da parte delle forze di occupazione marocchine per decenni. La situazione è peggiorata dalla fine del cessate il fuoco nel 2020.
Le forze di occupazione marocchine hanno utilizzato una varietà di tecniche di sorveglianza per monitorare e controllare la popolazione sahrawi. Queste tecniche includono l'utilizzo di telecamere di sorveglianza, droni, tecnologie di riconoscimento facciale e informatori. Le forze di occupazione marocchine hanno anche utilizzato la violenza e l'intimidazione per sopprimere il dissenso sahrawi.
La sorveglianza dei civili sahrawi è una violazione del diritto internazionale. Il diritto internazionale vieta l'uso di strumenti di sorveglianza che non siano necessari e proporzionati per raggiungere un obiettivo legittimo. La sorveglianza dei civili sahrawi non è necessaria né proporzionata. Il Marocco ha già un sistema di sicurezza ben sviluppato che non richiede l'utilizzo di strumenti di sorveglianza invasivi. Inoltre, la sorveglianza dei civili sahrawi non è proporzionata al presunto obiettivo di proteggere la sicurezza nazionale. Il Marocco non ha fornito alcuna prova che i civili sahrawi stiano rappresentando una minaccia per la sicurezza nazionale.
La sorveglianza dei civili sahrawi è anche una violazione dei diritti umani. Il diritto internazionale sancisce il diritto alla privacy. La sorveglianza dei civili sahrawi viola il diritto alla privacy perché consente alle forze di occupazione marocchine di raccogliere informazioni sui civili sahrawi senza il loro consenso.
La situazione nel Sahara occidentale è preoccupante. Le forze di occupazione marocchine stanno violando il diritto internazionale e i diritti umani dei civili sahrawi. La comunità internazionale deve intervenire per porre fine alla sorveglianza dei civili sahrawi e garantire il rispetto dei diritti umani nel Sahara occidentale.
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