Brahim Gali, Presidente della Repubblica Saharawi e Segretario Generale del Fronte POLISARIO, l'Ufficio Permanente del Fronte POLISARIO ha tenuto una riunione ordinaria lunedì 9 maggio 2022. L'incontro ha esaminato la situazione attuale sui diversi fronti dell'azione nazionale, sia a livello militare, politico e diplomatico.
Nel corso della stessa è stata riesaminata l'attuazione di vari piani, programmi e misure approvati dal Segretariato Nazionale nella sua sesta sessione regolare, nonché le recenti decisioni dell'Ufficio Permanente.
L'Ufficio Permanente si è rivolto anche alle celebrazioni del 10 maggio in occasione del 49° anniversario della fondazione del Fronte Polisario.
L'Ufficio Permanente ha elogiato la volontà e il sacrificio degli eroi dell'Esercito di Liberazione Saharawi.
L'Ufficio permanente ha denunciato ancora una volta la continua violazione da parte dell'occupante marocchino di tutte le leggi e risoluzioni di legittimità internazionale relative ai diritti umani continuando a torturare e maltrattare civili Saharawi inermi nei territori occupati della Repubblica Saharawi.
Ha chiesto alle organizzazioni corrispondenti di fare pressione sull'occupante marocchino affinché rilasci tutti i prigionieri civili che sono soggetti ai metodi più orribili di tortura e intimidazione per rivendicare i diritti del suo popolo a libertà e indipendenza.
L'Ufficio permanente ha inoltre evidenziato l'adesione del governo Saharawi ai diritti nazionali e inalienabili del popolo Saharawi all'autodeterminazione e all'indipendenza.
Il Fronte Polisario ha ricordato allo Stato spagnolo le sue responsabilità legali, politiche e morali nei confronti del popolo Saharawi e davanti alle Nazioni Unite, poiché non può eludere unilateralmente le sue responsabilità di potenza amministratrice del Sahara occidentale.
L'Ufficio Politico chiede all'Esecutivo di Pedro Sánchez di assumersi le proprie responsabilità e le conseguenze del suo sostegno alle tesi espansionistiche marocchine.
L'Ufficio permanente ha anche esortato il governo di Pedro Sánchez a rettificare la sua politica nei confronti del popolo Saharawi, "incompatibile con le risoluzioni delle Nazioni Unite e con le sentenze della Corte internazionale di giustizia e della Corte di giustizia europea (CGUE).
