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Il ministro degli Esteri spagnolo ribadisce per la terza volta che il conflitto saharawi dura da decenni "e non dobbiamo permettere che continui"

"La Spagna, come Paese amico del Sahara occidentale, insieme a Francia e Usa, lavorerà sempre a favore della risoluzione di un conflitto che dura da decenni e che non dobbiamo permettere che prosegua oltre", ha affermato il capo della diplomazia spagnola in un'intervista al Europa Sur.

Con questa dichiarazione, è la terza in un mese: la prima è stata l'11 gennaio alla conferenza stampa tenuta a Madrid con il ministro degli Esteri pachistano, Shah Mehmud Qureshi, in cui ha ribadito il sostegno della Spagna al nuovo inviato speciale delle Nazioni Unite per il Sahara occidentale, Staffan De Mistura. 

Poi, il secondo è avvenuto il 18 gennaio, ripetendo le stesse parole davanti a un gruppo di giornalisti a Washington dopo l'incontro con Anthony Blinken, dove hanno deciso di unire le forze per concludere la decolonizzazione del Sahara occidentale , ''è un conflitto che dura troppo lungo'' dichiarò a suo tempo. 

Nonostante la diplomazia dichiarativa del ministro degli Esteri spagnolo, sul campo le sue parole sono lontane dalle sue azioni, ad esempio: lo scorso 29 settembre, quando la Corte di giustizia europea ha annullato gli accordi commerciali UE-Marocco per l'inclusione dei territori del Sahara occidentale occupati.

La Spagna ha impugnato la sentenza a favore del Marocco , in quello che è un chiaro ostacolo oggettivo agli sforzi per risolvere il conflitto. 

Inoltre, la decisione del governo spagnolo lede gli interessi del suo settore agricolo, dal momento che il Marocco attua una concorrenza sleale, ampiamente denunciata dall'associazione ortofrutticola spagnola.

Il ministro degli Esteri del Regno di Spagna ha colto l'occasione per sottolineare con orgoglio che l'inviato delle Nazioni Unite per il Sahara occidentale, Staffan De Mistura, "ha viaggiato nella regione su un aereo dell'aviazione spagnola" cercando di mascherare un semplice trasporto diplomatico di presunti  e privo di sostegno politico. 

Alla domanda sulla permanenza di Gali in Spagna per curare il COVID, José Manuel Albares ha risposto con "questa è finzione politica. L'importante è agire guardando al futuro ed è su questo che stiamo lavorando, sia Spagna che Marocco'', alludendo al dichiarato compiacimento verso il regno alaouita, ovvero accogliere un presidente straniero nel proprio territorio una decisione sovrana che dipende stati esteri?

Per quanto riguarda il Marocco, ha detto che ''i rapporti con il Marocco sono rapporti molto fitti e complessi, con interessi e aspetti molto diversi. Stiamo uscendo da una grave crisi e stiamo lavorando per andare avanti nella ripresa del rapporto. Questo rapporto deve essere basato sulla fiducia, sul rispetto reciproco, senza azioni unilaterali di nessuna delle parti".

Il capo della diplomazia spagnola ha spiegato che la ripresa dei rapporti richiede tempo perché la Spagna "non vuole falsamente porre fine alla crisi", salutando con chiarezza la volontà espressa dal re Mohamed VI ad agosto di aprire una "nuova tappa senza precedenti nei rapporti con Spagna. Alcune dichiarazioni che si oppongono al disgelo promosso alla fine della scorsa estate dalla stampa spagnola e a una battuta d'arresto nel suo intervento.

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