La Spagna ha una responsabilità legale, storica, politica e morale nei confronti del popolo saharawi e deve assumersi il suo ruolo nel raggiungimento della decolonizzazione del Sahara occidentale occupato, ha affermato il Presidente della Repubblica Saharawi, Segretario generale del Fronte Polisario, Brahim Gali.
"La Spagna non può abbandonare unilateralmente la sua responsabilità legale, storica, politica e morale nei confronti del popolo sahrawi. È la potenza amministratrice del Sahara occidentale e spetta ad essa assumere il suo ruolo essenziale per il raggiungimento della decolonizzazione del territorio”, ha dichiarato Il Sig. Gali all'agenzia di stampa spagnola EFE, in occasione della sua partecipazione al vertice tra l'Unione Europea (UE) e l'Unione Africana (UA) a Bruxelles.
Ha respinto l'idea che la via d'uscita da questo conflitto sia attraverso una qualche forma di "autonomia" del Sahara occidentale, l'opzione proposta dal Marocco, perché "non offre una soluzione ma piuttosto un fatto compiuto di occupazione illegale.
Sig. Gali ha detto di "continuare a credere nella comunità internazionale, rappresentata dalle Nazioni Unite, che deve garantire l'autodeterminazione e l'indipendenza di un popolo pacifico e paziente come il popolo saharawi", come ha già fatto con "conflitti simili, come quelli di Timor Est e Namibia". "L'ultimo caso di decolonizzazione in Africa non può fare eccezione", ha affermato.
In merito alla Missione ONU per il Referendum nel Sahara Occidentale (MINURSO), Gali ha denunciato il fatto che è diventata "un semplice strumento nelle mani del Marocco per legalizzare la sua occupazione illegale, limitando il suo compito al mantenimento del cessate il fuoco" (interrotto nel 2020), con l'obiettivo di "seppellire il suo mandato principale, che porta il suo nome, ovvero il referendum sull'autodeterminazione.
Ha ritenuto che il Consiglio di sicurezza dell'ONU dovrebbe "assumersi la responsabilità di mettere le cose al loro posto affinché la MINURSO adempia alla missione affidato trent'anni fa.
