Data la grave situazione di violazione dei diritti fondamentali che gli attivisti e i difensori dei diritti umani stanno subendo, l'APDHE è stata costretta a ricordare al governo spagnolo che deve agire per difendere i diritti della popolazione civile sahrawi.
Sultana Khaya, attivista per l'autodeterminazione del Sahara occidentale, è solo una delle tante persone che sono sotto il giogo delle forze paramilitari marocchine.
Ricordiamo che, nel 2020, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione nella quale sollecitava i poteri di amministrazione dei territori non autonomi a "rispettare gli obblighi contratti ai sensi dell'articolo 73e della Carta rispetto a ciascun Territorio del programma del Comitato Speciale in incaricato di esaminare la situazione rispetto all'applicazione della Dichiarazione sulla concessione dell'indipendenza ai paesi e ai popoli coloniali".
Inoltre, le Nazioni Unite hanno chiesto "alle corrispondenti Potenze amministratrici, in conformità agli obblighi imposti dalla Carta, di trasmettere regolarmente al Segretario Generale, a fini informativi informazioni statistiche e di ogni altra natura tecnica sulle condizioni economiche, sociali ed educative dei Territori Non Autonomi di cui sono rispettivamente responsabili".
Questa risoluzione riguarda direttamente la Spagna e il Sahara occidentale. Il rapporto legale delle Nazioni Unite ha confermato che il Sahara occidentale non è amministrato dal Marocco, ma che il potere amministratore è la Spagna . Pertanto, secondo l'ONU, il Marocco sta occupando il territorio spagnolo.
https://undocs.org/es/A/RES/75/102
https://apdhe.org/wp-content/uploads/2021/10/210927_Carta-presidente-del-Gobierno_Sultana-Jaya.pdf
https://apdhe.org/wp-content/uploads/2021/10/211021_Carta-ministro-Asuntos-Exteriores_SAHARA.pdf