Stephane Dujarric, portavoce del Segretario generale delle Nazioni Unite ha confermato la continuazione delle ostilità nel Sahara occidentale, chiedendo l'eliminazione di tutti gli ostacoli alla ripresa del processo politico.
"Continuiamo anche a ricevere segnalazioni di sparatorie sporadiche, e questo lungo le parti settentrionale e orientale del muro di sabbia marocchino", ha detto in una conferenza stampa, nel momento in cui il Marocco continua a minimizzare la portata degli scontri a El Guerguarat, a sud-ovest di Sahara occidentale.
Dujarric ha detto che "questi incidenti sono avvenuti principalmente durante la notte", aggiungendo che la Missione delle Nazioni Unite per il referendum di autodeterminazione nel Sahara occidentale (Minurso), è ancora presente in tutto il territorio saharawi, compreso El Guerguerat. "Loro (membri della missione) ovviamente continuano a monitorare la situazione", ha detto.
"La Missione ovviamente continua ad essere in contatto con tutte le parti interessate, e il nostro messaggio continua a chiarire che le parti devono prendere tutte le misure necessarie per disinnescare le tensioni, eliminare tutti gli ostacoli alla ripresa del processo politico", il portavoce delle Nazioni Unite ha aggiunto.
La guerra, che lo stesso Stato marocchino occupante ha ammesso di aver iniziato due settimane fa, ha di conseguenza reso l'intero territorio del Sahara occidentale "una zona di guerra aperta", ha dichiarato la missione del Fronte Polisario alle Nazioni Unite.
"Finora, nonostante i tentativi marocchini di minimizzare la gravità della situazione, continuano gli intensi scontri militari tra i militari saharawi e le forze di occupazione marocchine lungo il muro militare illegale marocchino, che ha già causato perdite umane e materiali", ha affermato il Fronte Polisario.
L'esercito marocchino, il cui morale è al minimo, secondo gli esperti militari, ha subito numerose perdite di attrezzature e vite umane, secondo l'esercito saharawi.
