Algeri, 23 luglio 2025 – Durante una conferenza stampa tenutasi martedì 22 luglio presso l’Ambasciata Saharawi ad Algeri, il ministro degli Affari Esteri e degli Affari Africani della Repubblica Democratica Araba Saharawi (RASD), Mohamed Yeslem Beissat, ha lanciato dure accuse contro il Regno del Marocco, denunciando la totale assenza di una volontà politica sincera da parte di Rabat nel cercare una soluzione seria e definitiva al conflitto del Sahara Occidentale.
Nel dialogo con i media nazionali e algerini, Beissat ha evidenziato come le azioni concrete del governo marocchino contraddicano le sue dichiarazioni ufficiali. "Da un lato afferma di voler una soluzione pacifica, dall’altro intensifica l’occupazione militare, la repressione nei territori occupati, il saccheggio sistematico delle risorse naturali saharawi e la campagna di delegittimazione contro il Fronte Polisario", ha dichiarato.
Il ministro ha poi accusato Rabat di portare avanti una "strategia deliberata di stagnazione" per guadagnare tempo e cercare di legittimare un’occupazione che rimane illegale secondo il diritto internazionale. "Questa strategia mira solo a evitare il processo di pace e a sabotare il diritto del popolo saharawi all’autodeterminazione", ha sottolineato Beissat.
Nel suo intervento, il capo della diplomazia saharawi ha ricordato che "per oltre trent’anni, l’Organizzazione per l’Unità Africana – oggi Unione Africana – insieme alle Nazioni Unite, ha lavorato instancabilmente per una soluzione giusta e pacifica. Entrambe le parti, incluso il Marocco, avevano accettato il piano ONU-UA e sottoscritto gli Accordi di Houston. Tuttavia, il Marocco ha poi rifiutato apertamente di onorare quegli impegni internazionali".
Beissat ha evidenziato anche la frustrazione della parte saharawi per i numerosi negoziati a cui ha partecipato in buona fede, spesso vanificati dalla continua elusione e procrastinazione da parte marocchina. "Non c’è alcuna intenzione, né alcun progetto da parte del Marocco per una vera soluzione. Solo una strategia calcolata per rimandare il referendum e bloccare il processo di pace", ha aggiunto.
Malgrado ciò, il ministro ha ribadito l’impegno della Repubblica Saharawi verso le Nazioni Unite e ogni iniziativa internazionale condotta in buona fede e rispettosa del quadro giuridico del conflitto. "Continueremo a collaborare in modo costruttivo con le istituzioni internazionali e proseguiremo la nostra lotta legittima per l’autodeterminazione e la sovranità nazionale", ha concluso Beissat.
La conferenza stampa si inserisce in un momento di crescente tensione nella regione, mentre la comunità internazionale continua a sollecitare una ripresa concreta del processo negoziale interrotto ormai da anni, in attesa dell'attuazione di un referendum di autodeterminazione promesso ma sistematicamente rinviato.
