Ginevra, 8 marzo 2025 - La situazione dei diritti umani nelle città occupate del Sahara Occidentale è "catastrofica", segnata da una repressione sistematica e da un "allarmante silenzio internazionale". L'avvocato norvegese Tone Sørfonn Moe ha lanciato un appello urgente alla comunità internazionale, sottolineando la necessità di inviare missioni di monitoraggio dei diritti umani nelle zone saharawi occupate.
L'intervento di Tone è avvenuto durante la conferenza di presentazione del rapporto annuale 2024 sulle violazioni dei diritti umani nel Sahara Occidentale, organizzata dalle organizzazioni spagnole Novact e ACAPS, in collaborazione con il gruppo di lavoro dei territori occupati del Sahara occidentale. Il rapporto dipinge un quadro allarmante della situazione sul campo, confermando la definizione del Sahara Occidentale come un "buco nero dell'informazione" da parte di Reporter Senza Frontiere.
Isolamento e impunità: la strategia del Marocco:
Le autorità marocchine impediscono sistematicamente l'accesso ai giornalisti e agli osservatori internazionali, creando un isolamento che favorisce l'impunità per le violazioni dei diritti umani. Questo blocco informativo, ha sottolineato Severon, aggrava la sofferenza del popolo saharawi e impedisce al mondo di conoscere la verità su ciò che accade nel territorio.
Violazioni sistematiche e impunità:
Il rapporto documenta gravi violazioni dei diritti umani, tra cui:
- Repressione politica: arresti arbitrari, torture e continue molestie contro attivisti saharawi.
- Blocco del territorio: negato l'accesso a meccanismi di monitoraggio internazionali indipendenti, incluso l'Ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR).
- Politica di insediamento: controllo totale dei coloni marocchini sulla vita nelle zone occupate, deportazioni, spostamenti forzati e saccheggio delle risorse naturali.
Appello alla comunità internazionale:
L'avvocato Tone Sørfonn Moe ha esortato la comunità internazionale ad agire con determinazione per fare pressione sul Marocco affinché ponga fine alle violazioni e rispetti il diritto all'autodeterminazione del popolo saharawi. "Il Marocco non può riscattare decenni di atrocità e crimini di guerra nel Sahara Occidentale", ha affermato Tone, sottolineando la necessità di una risposta internazionale forte e coordinata.
La necessità di un'azione concreta.
La situazione nel Sahara Occidentale richiede un'azione urgente. La comunità internazionale deve:
- Garantire l'accesso al territorio a giornalisti, osservatori internazionali e organizzazioni per i diritti umani.
- Sostenere l'invio di missioni di monitoraggio dei diritti umani.
- Fare pressione sul Marocco affinché rispetti il diritto all'autodeterminazione del popolo saharawi.
- Portare i responsabili delle violazioni dei diritti umani di fronte alla giustizia.
Solo attraverso un'azione concreta e coordinata sarà possibile porre fine alla sofferenza del popolo saharawi e garantire il rispetto dei diritti umani nel Sahara Occidentale.