La Paz, 25 marzo 2025 - In occasione della Giornata del Mare, il presidente boliviano Luis Arce Catacora ha pronunciato un discorso appassionato, ribadendo la ferma opposizione del suo paese all'imperialismo e al colonialismo, fenomeni che, a suo dire, persistono nel XXI secolo.
Durante la cerimonia, tenutasi nella Piazza della Resistenza Navale a La Paz, Arce ha sottolineato la necessità di porre fine alla sofferenza dei popoli oppressi, sia in Africa che in America Latina e nei Caraibi. Ha citato esempi concreti, come i conflitti di confine tra paesi latinoamericani e il blocco economico imposto a Cuba, definendoli ingiustizie che devono cessare.
L'evento, a cui hanno partecipato membri del governo boliviano e rappresentanti del corpo diplomatico, tra cui l'incaricato d'affari della Repubblica Araba Saharawi Democratica, Khatri Mohamed Mouloud, è stato anche un'occasione per ricordare il diritto della Bolivia a uno sbocco sull'oceano Pacifico.
Arce ha rievocato la resistenza della Marina boliviana nella riconquista dei suoi porti marittimi, attualmente sotto il controllo del Cile, e ha ribadito che la questione rimane aperta. La cerimonia ha visto anche l'innalzamento della bandiera nazionale e la deposizione di corone di fiori in onore del comandante delle Forze Navali, Eduardo Hidalgo.
La celebrazione del 146° anniversario della Giornata del Mare è stata arricchita da sfilate militari, che hanno evidenziato il ruolo storico delle forze armate boliviane nella difesa del paese e la loro preparazione alle sfide future.
La condanna del colonialismo espressa dal presidente Arce rafforza la posizione dei paesi sudamericani e caraibici, che si oppongono fermamente a qualsiasi tentativo di soffocare la resistenza, saccheggiare le risorse dei popoli e minare il diritto all'autodeterminazione. In questo contesto, il presidente ha ricordato la situazione del Sahara Occidentale, definendola l'ultima colonia africana.