Madrid, 25 marzo 2025 - La Biblioteca Marcos Ana del Comune di San Sebastián de los Reyes si è trasformata in un palcoscenico di testimonianze visive e emotive con l'inaugurazione della mostra fotografica "Sahara in Mente: Rifugio e Salute Mentale", un progetto curato dal fotografo Miguel M. Serrano. L'evento, che si protrarrà fino al 5 aprile, offre uno sguardo penetrante sulla vita dei rifugiati Saharawi, narrando la loro lotta e la loro cultura attraverso l'obiettivo di Serrano.
L'inaugurazione, tenutasi il 24 marzo, ha visto la partecipazione di figure di spicco come l'umorista e attivista Pepe Viyuela, la rappresentante nella provincia di Madrid del Polisario Jadiyetu El Mohtar, e il portavoce di Izquierda Independiente Juan Torres. La mostra, organizzata in collaborazione con World in Motion, ha attirato un pubblico variegato, tra cui sostenitori, membri del consiglio comunale, artisti e membri dell'Associazione degli Amici del Popolo Saharawi.
Le fotografie di Miguel M. Serrano, raccolte sotto il titolo "Sahara in Mente", documentano la quotidianità dei rifugiati, evidenziando le difficoltà dell'esilio e l'impatto psicologico di una condizione che perdura da cinquant'anni. Serrano ha espresso la sua gratitudine per l'accoglienza ricevuta nei campi rifugiati, luoghi in cui ha catturato immagini di un popolo che, nonostante le avversità, non perde la speranza.
Pepe Viyuela ha lanciato un appello alla responsabilità morale della Spagna verso il popolo Saharawi, sottolineando i legami storici e culturali che li uniscono. Juan Torres ha ribadito l'impegno di Izquierda Independiente nel sensibilizzare l'opinione pubblica sulla questione Saharawi, annunciando una serie di eventi in occasione del cinquantesimo anniversario della Repubblica Democratica Araba Saharawi.
Jadiyetu El Mohtar ha ringraziato tutti i presenti per il loro sostegno, sottolineando l'importanza di iniziative come questa per mantenere viva l'attenzione sulla lotta del popolo Saharawi e per sollecitare la comunità internazionale a rispettare le risoluzioni delle Nazioni Unite sulla decolonizzazione del Sahara Occidentale.
La cerimonia è stata arricchita da una mostra di artigianato tradizionale e da musica del deserto, offrendo un'esperienza immersiva nella cultura Saharawi. La mostra rimane aperta al pubblico fino al 5 aprile, un'occasione per riflettere sulla resilienza di un popolo che continua a lottare per la propria terra e la propria identità.