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Sahara Occidentale: il gruppo parlamentare svizzero chiede la sospensione della cooperazione economica con il Marocco


Berna (Svizzera), 5 febbraio 2025 - I membri del gruppo parlamentare del Sahara Occidentale in Svizzera hanno lanciato un appello al loro governo, in quanto Stato depositario delle Convenzioni di Ginevra, affinché sospenda la cooperazione economica con il Marocco. Questa richiesta giunge come risposta allo sfruttamento illegale delle risorse del Sahara Occidentale da parte del Marocco, mentre il popolo saharawi attende da oltre cinquant'anni il riconoscimento del proprio diritto all'autodeterminazione.

Fabian Molina, copresidente del Partito Socialista Svizzero (PS) e del gruppo parlamentare del Sahara Occidentale in Svizzera, si è fatto portavoce di questa istanza con grande determinazione. Dopo una visita ai campi profughi saharawi nel gennaio scorso, Molina ha sottolineato l'urgenza che la Svizzera prenda una posizione ferma a difesa del diritto internazionale umanitario. "La Svizzera dovrebbe sospendere la sua cooperazione economica con il Marocco fino a quando quest'ultimo non consentirà al Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) di accedere ai prigionieri saharawi nelle sue carceri", ha dichiarato.

Molina ha inoltre espresso severe critiche nei confronti della mancanza di coerenza degli Stati europei nell'applicazione del diritto internazionale, evidenziando come tale incoerenza contribuisca a perpetuare il conflitto. "Finché l'Europa non agirà in modo uniforme, continuerà ad essere accusata di applicare due pesi e due misure", ha affermato. Ha inoltre ricordato che, secondo il diritto internazionale, il Sahara Occidentale non fa parte del Marocco e che il popolo saharawi ha il diritto di decidere autonomamente del proprio futuro.

Il leader socialista ha voluto sottolineare l'importanza dei valori di giustizia e diritto nella cultura saharawi, assicurando che la comunità internazionale continuerà a riconoscere la legittimità della loro causa. "Il Sahara Occidentale è l'ultima colonia in Africa e gli Stati che hanno beneficiato del colonialismo hanno la responsabilità di sostenere la sua lotta", ha affermato. Molina ha inoltre rimarcato la grande determinazione del popolo saharawi: "Dopo aver visitato i campi, è stato chiaro che non si sarebbero arresi, anche se ciò dovesse significare aspettare altri cinquant'anni nel deserto".

La richiesta avanzata dal gruppo parlamentare del Sahara Occidentale in Svizzera mette in luce la crescente pressione internazionale sul Marocco affinché trovi una soluzione equa al conflitto, nel pieno rispetto del diritto internazionale. Nel frattempo, la Svizzera si trova di fronte alla sfida di allineare la propria politica estera ai principi umanitari che promuove in quanto Stato depositario delle Convenzioni di Ginevra. Il futuro del Sahara Occidentale rimane incerto, ma la determinazione del suo popolo e il sostegno di figure come Fabián Molina alimentano la speranza in una soluzione giusta e duratura.

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